#PER CHI AMA: Blackened Death, Behemoth |
Ci hanno impiegato poco meno di dieci anni dalla loro fondazione i black metallers italiani Argesh ad arrivare al mai cosi tanto agognato debutto. Formatisi infatti nel 2010 in quel di Varese, il trio guidato da HHG, ha in realtà ultimato il qui presente 'Excommunica' un paio di anni fa. Ci si è messo poi il Covid a rompere le uova nel paniere e rallentare l'uscita di quello che in realtà viene considerato un EP. Eppure il dischetto, composto da sei brani, supera la mezz'ora di durata con un genere etichettato dalla band come "Apostate black metal". Le danze si aprono con "Abiura", un'intro che potrebbe stare in un qualsiasi disco dei Cradle of Filth, prima di lasciare lo spazio alle chitarre inferocite della seconda "Suffocate in Oxygen", chitarre che strizzano l'occhiolino nuovamente a Dani Filth e soci, ma che vedono anche in Behemoth e Dimmu Borgir altri punti di riferimento, i primi per le velocità incarnate, i secondi per la vena sinfonica che si percepisce lungo l'ascolto di questo e dei successivi pezzi. La band comunque è apprezzabile anche da un punto di vista melodico, sebbene quelle capre in copertina lasciassare presagire un black old school. Invece i nostri si rivelano abili tessitori di melodie, cambi di tempo, ma anche di voce, con variazioni tra lo screaming (quelli di Michele Spallieri dei Kenos e di Chainerdog dei Grendel) ed un pulito a cura di Lucifero Fieri (Tregenda), che tornerà anche nell'ultimo pezzo. Più death oriented "Source of Miracles", un brano forse più scolastico, che rende meglio laddove il sound risulta più incellophanato in un mid-tempo compassato, che piano piano cresce di intensità fino a suggellarsi in uno strepitoso assolo finale deflagrato da Matteo Gresele (Ad Nauseam). "Praelatorum Paedophilia" è una ridda di riff infuocati che, in compagnia di una devastante batteria, sembra evocare i fasti degli Anaal Nathrakh. Notevoli i dinamitardi blast beat e gli audaci cambi di tempo, con il sound che sembra talvolta incunearsi in tunnel di lugubre bellezza. Intro sinfonico per "Apocalypse 20.7 - 8 - 9" ed un sound all'insegna del blackened death per un pezzo concreto, diretto, cattivo, senza quegli orpelli che poteva lasciar presagire l'epilogo. Violenza pura per un brano da assalto all'arma bianca con tanto di linea di chitarra nevrotica e la voce di Vama Marga (Depths Above) ad affiancarsi a quella di Michele, in un sound nel finale decisamente più ritmato (scuola Septic Flesh?). Chiusura affidata a "The Elohim's Mark", song dal piglio un po' più plumbeo e malinconico, comunque animata da scariche elettriche dissonanti che potrebbero addirittura richiamare i Deathspell Omega, e ancora, screaming e voci pulite. Insomma 'Excommunica' lo vedo come un otre di tecnica, violenza, melodia e suoni maestosi che certamente farà la gioia degli amanti di queste sonorità. (Francesco Scarci)
(Nero Corvino Records - 2021)
Voto: 75
https://argeshita.bandcamp.com/album/excommunica
Voto: 75
https://argeshita.bandcamp.com/album/excommunica