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mercoledì 3 novembre 2021

Graham Bonnet Band - The Book

#PER CHI AMA: Hard Rock
Un melodic griffato Frontiers Music ("Welcome to My Home", "Strangest Day" e la consueta sfilza di cognomi napoletani nei crediti), ma non soltanto. In apertura, per esempio, una spiazzante fucilata power (l'avreste mai detto?), i cui pallettoni finiscono conficcati nel prosieguo, per esempio in "Dead Man Walking", dove emerge invero un certo retrogusto alla Rainbow. I Rainbow, già. Quelli di "Rider", sparata giusto "Straight Between the Eyes" (sì, sì, cantava Turner, lo so), quelli di 'The Book' trascinati nuovamente 'Down to Earth' dall'eccellente e nervosissimo riffettismo del giovane Conrado Pesinato, una specie di John Petrucci delle caverne. I Rainbow di 'Down to Earth', l'album più sovraesposto ("Since You've Been Gone", "Lost in Hollywood", "All Night Long" o "Eyes of the World", ma dov'è finito quel riff laser di tastiera che arrembava il pre-finale?) e al contempo sottoesposto (non avreste risentito almeno anche "Love's No Friend"?) dell'intero disco due, quello delle re-incisioni: sedici insignificanti riproposizioni fotocopia sovente affaticate (il "Wanna make you miiiiine!" di "All Night Long", e allora risentitevi pure il Bruce Dickinson asmatico di "Earth's Child" sul disco uno, visto che ci siete). Due grahambonnettosissime ore in tutto a coprire un'intera carriera quasi cinquantennale. Eccetto, ovviamente, gli imbarazzanti Marbles. Ve li ricordate? No? Domandatevi il perché. (Alberto Calorosi)

(Frontiers Music - 2016)
Voto: 55

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