#PER CHI AMA: Rock Gothic |
Ecco che questi due ragazzotti di Minneapolis escono con "The Letter", secondo lavoro dopo "The Great Darkness". Devo dire che sono andato ad ascoltare qualche pezzo di quest'ultimo e il cambio di genere è forte. "The Great Darkness" è puro progressive metal/rock mentre il nuovo lavoro lascia l'utilizzo delle distorsioni e si concentra sulle sonorità pulite della chitarra. Diciamo che la struttura musicale è rimasta invariata, ma in questo modo i Waves of Mercury hanno probabilmente voluto fare un album più riflessivo e magari raggiungere anche quei timpani che disdegnano la distorsione manco fosse il diavolo impersona che satura le valvole... Personalmente considero queste tredici tracce delle piccole gemme incastonate a dovere in una corona in stile gotico, semplice ma di sostanza. Il vocalist ha una timbrica personale, non brilla in fatto di estensione, ma calza a pennello in questo contesto, dando profondità alle canzoni ed evitando inutili raffinatezze. Ottimi anche i fraseggi di chitarra che sono eseguiti ad opera d'arte, giocano sull'emotività e lasciano perdere l'effettistica. In questo modo l'ascoltatore si concentra maggiormente sulle sensazioni e lo pone davanti al musicista, senza nessun filtro tra i due. Una tale Michelle ci delizia della sua voce in "Old Man and the Sea" e " Let me Fall" e alleggerisce l'album, dando luce e spazio alla musicalità solida dei Waves of Mercury. Mi sento di premiare questi ragazzotti, che piaccia oppure no il genere, loro ci mettono l' impegno, la voglia di mettersi in gioco ed evolversi, senza comunque perdere l'identità acquisita negli anni. (Michele Montanari)
(Self)
Voto: 70
Voto: 70