#PER CHI AMA: Death Epic, Bathory, Primordial |
Credo che le foreste canadesi possano essere, alla stregua di quelle norvegesi, grande fonte di ispirazione per le band provenienti dall’immenso paese del nord America. Di sicuro deve essere stato cosi anche per Daemonskald, factotum di questi impronunciabili SIG:AR:TYR, che con questo lavoro (il terzo della discografia), ci narra un po’ di vicende inerenti la mitologia nordica, attraverso un sound che, rifacendosi a quello dei Bathory più epici, ci consente di chiudere gli occhi ed immergerci con la fantasia, in mondi lontani, dove epiche battaglie, a suon di spade brandite nell’aria, si consumavano selvaggiamente. Non vorrei essere fuorviante però, non vorrei che immaginaste la musica dei nostri come una sorta di black epico, che faccia della furia il proprio credo, in quanto quello che scorre nei 57 minuti di questa release, ci offre invece un sound estremamente cadenzato, che non cede mai alla tentazione di cavalcate brutali, ma che invece propone tenui melodie impregnate di uno spirito tipicamente pagano. Ecco, provo a richiudere gli occhi e ciò che mi si para davanti è questa volta lo sfondo dei megaliti di Stonehenge e dei druidi che vi praticavano antichi rituali occulti: non saprei spiegarvi il motivo, ma la strumentale “Black Sun’s Bane” rievoca in me queste ataviche immagini. Con la successiva “Eternal Return”, sono gli echi dei Primordial più melodici e cupi ad emergere e se non fosse per quella voce rauca, priva della epicità dei Bathory o del growling possente di act più estremi, che rischia di essere la sola nota dolente di questo lavoro a causa della sua scarsa incisività, il voto sarebbe stato sicuramente più elevato. Poco importa tuttavia, anche perché ampio respiro viene lasciato alla musica, che alternandosi fra mid tempo di stampo vichingo, eleganti parti acustiche (di reminiscenza Agalloch) e fenomenali assoli di chiaro stampo classico (fantastica “Sleep of the Sword” a tal riguardo), relega decisamente in secondo piano la perfomance vocale del mastermind Daemonskald, che peraltro in questa terza opera ha dismesso del tutto l’uso delle clean vocals. La proposta del combo dell’Ontario tuttavia mi soddisfa e non poco; certo non propone nulla di particolarmente originale o che potrà rimanere negli annali della storia della musica metal, ma si lascia piacevolmente ascoltare, per quel suo feeling che assume talvolta connotati magici ma sempre permeati di una uggiosa inquietudine (ascoltate “Sonatorrek” per intenderci, altro pezzo strumentale di questo appassionato cd). Concludendo, i SIG:AR:TYR proseguono il discorso iniziato con i due precedenti lavori, migliorandosi di certo a livello di songwriting, ma lasciando ancora qualche lacuna a livello di composizione e melodie; si insomma, i Primordial sono ancora su un altro pianeta, però pian piano, il nostro baldo druido, potrebbe anche avvicinarsi ai maestri irlandesi. Da ascoltare, valutare e forse acquistare. Interessanti e rilassanti! (Francesco Scarci)
(Morbid Winter Records)
Voto: 75
Voto: 75