#PER CHI AMA: Rock Psichedelico |
I Maryposh sono bravi e la differenza tra loro e un gruppo professionista non c'è. Con questo potrei chiudere qua la recensione perché stiamo parlando di una band e del loro album, perfetto per il grande salto. Se il mercato discografico avesse una giustizia sua, farebbe sparire tutta l'inutilità, la mediocrità e l’indolenza che ci propinano e darebbe spazio a musicisti che hanno molto da dire. "La Luna Insegue il Sole" è un album rock con alcune influenze pop che vengono spazzate via dalle stupende chitarre di Diego (anche autore dei brani), dalla psichedelia di alcuni arrangiamenti, dal violino cattivo e ammaliatore di Laura e dalla voce suadente di Veronica. "Angelo Nero" apre il cd in maniera degna, con dei bei riff di chitarra che richiamano i Tool e la ritmica incalzante di batteria e basso. Un pezzo che invece si insinua nel subconscio è "Guinzaglio", lento ma al contempo violento, anche nelle parole stesse che non sono mai banali e scontate. Bisogna dire che gli arrangiamenti e la post produzione hanno dato qualcosa in più al pezzo che comunque è apprezzabilissimo anche in versione unplugged (ve li consiglio). La quinta canzone, "Vino Rosso", è la dimostrazione che si può scrivere un bel testo anche senza parlare di amori e tradimenti, ottima pensata messa in pratica sempre in maniera impeccabile. Le parole di Veronica e l' archetto di Laura ondeggiano nell' aria e amoreggiano continuamente con le dure corde di Diego e compagni. Questo dualismo tra il bene e il male ripercorre un po’ in tutti i pezzi, come una continua danza di corteggiamento, dove le parti si toccano e si allontanano subito. All'infinito. Scusate per questa recensione più emozionale che tecnica ma ormai poca musica fa quest'effetto. Purtroppo. (Michele Montanari)
(Totally Unnecessary Records)
Voto: 85
Voto: 85