#PER CHI AMA: Stoner, Post Metal, Doom |
Se vi arriva un cd da Franz con la dicitura urgente, pensate che non l'abbia subito infilato nel portatile per ascoltarlo (NdR:da farsi solo in casi estremi )? Se avete risposto si, non potete capire la smania simile ad una crisi di astinenza, che mi ha preso immediatamente. Dovevo sentire, subito. I Brotherhood of Sleep (BoS) sono tre ragazzotti venuti su ad ouzo, moussaka e Sirtaki suonato in chiave rock che hanno prodotto questo EP strumentale di 4 tracce, ma dalla durata di 50 minuti, quindi più vicino per sostanza ad un vero full lenght. E di sostanza ce n'è parecchia. Riempiamoci il bicchiere (ouzo, birra o quello che diavolo preferite), affondiamo nella vecchia poltrona di pelle e facciamo suonare questo "Dark as Light" dal valvolare... Il leggero strato di polvere accumulato sul subwoofer viene scosso immediatamente dalla ritmica lenta e bassa di "Afterlife Unearthed" e cade a terra come degli stivali che non vedono il deserto da troppo tempo e finalmente vengono indossati di nuovo. La vena psychedelic-stoner-doom arriva nel profondo dell' anima già dopo i primi rintocchi di basso distorto, la batteria inizia leggera ma decisa, tutto questo per accogliere una chitarra prima dal riff sinuoso e poi potente e rabbiosa, come giusto che sia. La tessitura del sound è ben bilanciata, con giusta alternanza di sequenze che danno uno sviluppo alla traccia, pur essendo totalmente strumentale. A modo mio la battezzo questa traccia come "la meditativa". Passiamo a "Naze", intro minimalista con chitarra sommessa per ammagliare l'orecchio saturo e attendere lo sviluppo. Il crescendo del trio si sviluppa per ben cinque minuti e poi esplode come benzina sotto il cielo infuocato, con riff mai oppressivi e sempre dall'anima "minimal". Senza dubbio questa è "la vendicativa". Attraverso i 12 minuti e passa di "Aranian Gates" si arriva alla quarta traccia che da il titolo all'omonimo EP, che è a mio avviso la migliore e sigilla questo piccolo scrigno d'oro, che ospita questi quattro scorpioni, in bellezza. Per me è "la rabbiosa". I BoS infatti hanno curato attentamente gli arrangiamenti e il suono, anche se probabilmente il risultato viene da parecchie jam passate assieme. La tecnica dei BoS è indiscutibile, si fa apprezzare nelle lunghe cavalcate che se non sono gestite al meglio, in dodici minuti si rischia di perdere più di un ascoltatore. Tutto bene quindi, magari non brilla per innovazione spinta, ma è un album che dovrebbe essere stampato in vinile e ascoltato lontano da orecchie che non lo apprezzerebbero... La confraternita vi attende per accogliervi tra le braccia del profondo sonno e portarvi giù, dove il fuoco brucia, sempre. (Michele Montanari)
(Catch the Soap)
Voto: 80