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giovedì 13 febbraio 2014

Elimi – The Seed

#PER CHI AMA: Black, Pest, Tsjuder, Krypt
Alla terza release dalla sua nascita, il duo svedese ci offre un EP contenente due lunghi e complicati brani che riempiono il cd per più di ventidue minuti. Uscito per la Obscure Abhorrence Productions, 'The Seed' non smentisce gli intenti della band e dell'etichetta, proponendoci una band battagliera, diabolica e nera al punto giusto. Gli Elimi appunto, act che non si sposta significativamente dai canoni del genere e che figlia di una registrazione e produzione molto cruda, realistica e grezza, ci offre queste due tracce lunghe e abbastanza interessanti con evoluzioni inaspettate, tribali, acustiche e sperimentali in senso psichedelico come la parte centrale di "King of the Red Desert". Per il resto l'EP si snoda in un contorto e a volte non sempre logico black metal melodico di matrice svedese, ruvido e aggressivo con una voce ben impostata tra growl e screaming e con un suono di batteria da migliorare molto; ma è in generale un sound bisognoso di una qualità più alta per poter essere apprezzato al cento per cento. Due scorrevoli song tutto sommato convincenti, che mostrano una band dalle buone capacità che però deve ancora trovare un suo assetto finale. Le idee sono valide ma potrebbero essere sviluppate al meglio in un futuro vicinissimo e l'ausilio di una produzione di dovere, potrebbe avvalorarne la proposta musicale. Vedremo cosa ci riserverà questo duo per il futuro, rimaniamo in attesa... (Bob Stoner)

(Obscure Abhorrence Productions - 2011)
Voto: 65

https://www.facebook.com/elimi.sweden

martedì 5 novembre 2013

Seelengreif - ...Zum Tode Betrubt

#PER CHI AMA: German Black Metal
La Obscure Abhorrence ci ha abituato ad uscite come queste e sembra intenzionata a farle divenire un marchio di fabbrica. Cantato in tedesco, durissimo e nevrotico, drammatico e teatrale, sofferto e ostile, una musica figlia legittima del black metal che pur mantenendo la spinta iniziale del genere originale ha influenze e suoni più accessibili. Questa musica presenta sistematicamente atmosfere claustrofobiche e non è un caso che anche questa band sia di casa in Thuringia e che si stia parlando di German Black metal, una frangia del black con caratteristiche ben definite come quelle descritte in precedenza. Il sound è aspro ma ben definito e in alcuni momenti più orientato al classic metal, comunque un ibrido, con la chitarra classica nelle parti più d'atmosfera a fare in modo che il sound risulti all'ascolto malato, pieno di odio e malsana virtù. L'interpretazione vocale non può essere catalogata tanto è la sua tetra irruenza e l'espressività che punta sempre alla disperazione più profonda. La costruzione dei brani in genere è scrupolosamente ben assemblata ma non particolarmente complessa e punta a sostenere una lugubre marcia di morte che a nostro parere funziona a meraviglia. Le parti atmosferiche e doom come l' inizio di "Blanker Hass" hanno un loro blasfemo effetto e le accelerazioni, anche se non di grande innovazione, sono ben fatte e funzionali. Le canzoni sono intense, piene di foschia, nebbia e rabbia malata, di sicuro effetto gli archi e il violino di fondo che aumentano la tristezza su tappeti ritmici lanciatissimi. Di seguito, i poco più di tre minuti del malinconico solitario arpeggio classico di "Gleich der Dunklen See" creano un ponte divino e spezzano con stile il cd. Si riparte! altro brano che emula lo stile della band con screaming lancinanti e cavalcate chitarristiche in stile 80's e ancora arpeggi e atmosfere mozzafiato, sospese e diaboliche. I Seenlengreif con questo primo e unico full lenght dal titolo '...Zum Tode Betrubt' del 2011, aprono un varco e firmano un album estremo, drammatico, devastante e originale, un album che degnamente si può definire in pompa magna German Black Metal. Un lavoro inquietante, dai suoni estremamente violenti e limpidi, così velenoso sotto tutti gli aspetti che possiamo giudicarlo imperdibile!. Un lavoro che lascia se non il segno …una profonda cicatrice! (Bob Stoner)

(Obscure Abhorrence Productions - 2011)
Voto: 75

http://www.myspace.com/seelengreifband

mercoledì 30 ottobre 2013

Gloriuos Aggressor - Retribution Curse

#PER CHI AMA: Black progressive, Emperor, Agalloch
Quattro soli brani per questa one man band proveniente dall'Oregon e che fa capo al poli strumentista, cantante e programmatore Colin Smith. Dobbiamo ammettere che anche questa volta Obscure Abhorrence Productions ha centrato il bersaglio portando alla luce un bel lavoro di agguerrito black metal dalle tinte forti e progressive, molto ben rifinite e ben arrangiate. L'intro sinfonico iniziale resta nel classico stile delle aperture di stampo black senza spiccare per eccellenza mentre alla partenza del secondo lungo brano dal titolo "A Prey Most Loathsome", quando l'aria si scalda e partono i tuoni, tutto cambia ed emerge la classe, ad una voce inviperita si associano ritmi vorticosi e una chitarra solista strepitosa per melodia e caldissima sonorità classic metal degli '80s, molto bella ed efficace che prende per mano l'intera traccia e la trasforma a suo piacimento, una vera goduria... Si continua con la stessa intensità e fantasia, un continuo cambio di marcia ed una linea conduttrice che accomuna tutte le composizioni, così tanto ben costruite che risulta difficile staccare il dischetto dal lettore. Si è proiettati in oscuri paesaggi sonori, molto raffinati dalla presenza voluta e costante della componente sofisticata e progressiva che non si spegne mai, arricchita da una conclusione acustica nel brano "Bound: The Punishment Earned", di forte presa emozionale che dona il glorioso finale ad un EP intenso, ragionato e ottimamente suonato. In totale un intro e tre brani che coinvolgono a pieno, con gusto e talento. Siamo nei paraggi sonori di Old man's Child, Agalloch ed Emperor con un tocco di sano, intelligente e classico progressive metal in più. Per ora è solo un gustoso assaggio...rimaniamo in attesa di un full lenght! (Bob Stoner)

(Obscure Abhorrence Productions - 2012)
Voto: 75

http://www.myspace.com/thetruegloriousaggressor

giovedì 1 agosto 2013

Ende – Whispers of a Dying Earth

#PER CHI AMA: Black, Emperor, Bathory, Taake
Questo primo full lenght del progetto solista del compositore bretone I. Luciferia è uscito nel 2012 per Obscure Abhorrence Productions ed è composto da nove brani per un totale che supera i quaranta minuti. La musica si snoda tra le terre tortuose del black metal ortodosso degli Emperor, dei Bathory e la furia dei Taake, mantenendo comunque una buona dose di originalità ma soprattutto un tiro micidiale, unito ad una vorticosa e continua malvagia frenesia che coinvolge fin dal primo ascolto e ci proietta in una densissima nebbia oscura. Dopo l'intro rituale, l'atmosfera si fa ferale, martellata da una batteria superba e onnipresente che condiziona molto positivamente il sound dell'intero album, supportando a dovere la continua ricerca di melodia e forza voluta dal nostro autore. Splendida la prova per questa one man band alle prese con quasi tutti gli strumenti e anche vocalmente, tra screaming lancinanti e growls il mastermind francese (impegnato anche nei progetti Reverence e Osculum Infame) se la cava degnamente, anzi potremmo dire con classe. Il sound risulta potentissimo, impietoso e maestoso; di buona qualità la registrazione, l'album fila velocissimo anche se un po' statico per il genere, fatto d'umore nero, pensieri pesanti e profondi, visto che tutti i titoli che lo compongono trattano l'oscurità. Tutto è ben gestito e calibrato a dovere, il suono è maturo, violento e mai banale, ricercato soprattutto nell'insieme e nelle parti melodiche. Infatti non emergono virtuosismi, ma quello che si nota e ci resta più nelle orecchie è proprio l'uniformità della musica in tutte le sue tracce. Gli Ende non perdono mai di vista l'effetto blastbeat finale, l'assalto frontale e il punto di vista globale della situazione, pregio per altro di pochi musicisti. Nota di merito alla track numero sette "Our Funeral" (la mia preferita!) che condensa a mio avviso il senso della musica degli Ende ossia velocità, malinconia, tristezza e rabbia nera con una classe elevata che in questo caso si mette ancor più in evidenza con un ponte acustico di notevole caratura, prima di un finale al vetriolo. Il finale contrasta tutte le altre tracce mostrando il lato intimista degli Ende, concludendo tra cori mistici, arpeggi e suoni ambientali di un mare agitato e freddo come quello di Bretagna. Gli Ende sono una band con un potere di fuoco esagerato e speriamo che questo primo full lenght rappresenti solo l'inizio della battaglia! (Bob Stoner)

(Obscure Abhorrence Productions)
Voto: 80

https://www.facebook.com/pages/ENDE/318388168188998

mercoledì 29 maggio 2013

Winternight - Pestilenz

#PER CHI AMA: Black, Abigor, Gehenna, Altar of Plagues
La band germanica arriva dalla Thuringia/Baden – Wurttenberg e questo è il primo full lenght del 2010 licenziato da Obscure Abhorrence Productions. Nel 2013 hanno pubblicato per la stessa etichetta un altro full lenght dal titolo “Todhen Uopal” che speriamo di recensire presto. Premesso che il cd ha un artwork dalla scrittura graficamente indecifrabile e discutibile che li rende alquanto e volutamente anticommerciali, possiamo dire a gran voce che la musica del duo tedesco ha un buon feeling, glaciale, sulle orme di un classic black metal dalle tinte epiche e battagliere con uno screaming al limite della schizofrenia, violentissimo e tagliente, un tiro costante e ferreo come la migliore scuola impone. La traccia due è lunghissima e velocissima, undici e più minuti di epica sinfonia distorta e interminabile cantato in antico alto tedesco come del resto tutti gli altri brani. Niente di nuovo a livello compositivo ma tanta rude potenza nera distesa in questo lavoro, duro e diretto, senza compromessi e senza pietà. Intromissioni cinematografiche in lingua tedesca e ambient sparse qua e là, chitarrone zanzara e velocità, questa la summa dell'intero album divisa con qualche stacco di rallentamento come nel caso della traccia quattro che arriva ad un finale sperimentale di folk rumorista/ ambient minimalista. Album che suona come i migliori Altar of Plagues, Gehenna, Gorgoroth e Abigor. La traccia sette sfodera tutte le qualità della band, l'ipnosi statica e rumorosa, la velocissima esecuzione ritmica, la nera ossessività e sgangherati cori fino ad arrivare alla quasi intima morbosità dell'esperimento conclusivo della traccia numero otto che chiude il lavoro in maniera decisamente anomala ma con gusto, lasciandoci esterrefatti e allucinati dall'azzardo sonico di tale strana composizione, tanto malinconica quanto liberatoria. Il brano è giocato tra una stordente chitarra in sottofondo, dei feedback, rumori e un lontano clavicembalo cosmico circondato da esuli, drammatici cori fantasma. Album di belle premesse, band con buone possibilità di evoluzione... aspettiamo curiosi il nuovo lavoro... (Bob Stoner)

(Obscura Abhorrence Productions)
Voto: 70

http://wintarnaht.bandcamp.com/album/pestilenz

domenica 26 maggio 2013

Vredehammer - Pans Skygge

#PER CHI AMA: Black/Epic, Falkenbach, Borknagar, Amon Amarth, Behemoth
I norvegesi Vredehammer sono già una band di culto pur avendo all'attivo solamente tre EP, di cui uno appena uscito e datato 2013. “Pans Skygge” è l'album che lo precede del 2012 ed è composto di cinque brani potenti e carichi di feroce black/death metal macinato a dovere, targato Obscure Abhorrence Productions. La fama di cult band è comprensibile per i Vredehammer, che si fanno notare fin dalla grafica fumettistica/noir che ricorda le avventura di Jack lo Squartatore, anche se qui è ritratto con un martello insanguinato, praticamente un richiamo al loro nome che più o meno tradotto dal norvegese fa: Ira del martello (!?!). Dai titoli i nostri cantano in madre lingua e lo fanno con gusto come del resto la qualità della produzione è più che buona, molto coinvolgente con marcate venature di classic metal, viking metal e prog metal ma con virate ad un sound moderno, dinamico e coinvolgente. L'intro cinematografico dal titolo “Oktober” ci proietta in una città nebbiosa e umida dove sicuramente succederà qualcosa di molto grave e sanguinoso. La successiva velocissima e sinistra “Misantrop” apre le danze con un sound efficace studiato ad arte per far scuotere la testa, con quei cori puliti ed epici in stile Borknagar o Falkenbach e quella doppia cassa da pole position. Tutti i brani scorrono senza intoppi e si lasciano ascoltare di getto anche le parti più progressive sono di sicuro interesse come gli assoli che non mancano di stupire e farsi notare. L'intero lavoro ruota sulla conciliazione e l'equilibrio perfetto di suoni moderni e metal di classica fattura, con innesti d'atmosfera e ipnotici pilotati da cori cupi e profondi. Il cantato possente e ruvido rende tutto molto curato e credibile, le tastiere e lo sporadico e moderato uso di soluzioni ed effetti elettronici accrescono la credibilità di questo bel disco, un mix tanto originale e potente di epic/black/death metal norvegese che soddisferà tanti palati fini. Attendiamo con ansia di recensire il nuovo EP dal titolo “Mintaka” e magari al più presto il primo full lenght di questa fantastica band perché questo “Pans Skygge” dura circa ventuno minuti e noi di musica così ne vogliamo di più! Molta di più! (Bob Stoner)

(Obscura Abhorrence Productions)
Voto: 75

https://www.facebook.com/Vredehammer

Siechenheim - German Black Metal

#PER CHI AMA: Black Old School, Absu, Avsky, Beherit, Absurd
Questa band tedesca proveniente da Hannover è al suo secondo lavoro licenziato dalla Obscure Abhorrence Productions nel 2012 dopo un EP del 2010. Il cd di ben 11 brani cantati in tedesco, reca la scritta nel retro – demo recordings from June 2011/June 2012 – e questo ci fa capire nell'immediato la labile qualità audio dell'intero lavoro. La band si rifà ad un grezzo black metal senza fronzoli mostrando comunque, soprattutto nella delirante interpretazione vocale, una ricerca musicale personale accentuata. Purtroppo non tutto riesce alla perfezione e sono molte le cose che andrebbero riviste o bisognose di un ulteriore mixaggio ed editing finale per migliorare il risultato dell'intero lavoro. Ribadendo la nota positiva dell'incursione violentissima e sgangherata del vocalist e chitarrista Kobold, ci rendiamo conto fin da subito dei limiti esecutivi della band che avrebbe buone idee ma con doti tecniche altisonanti come in “Ewigkeit”, dove fa da padrona una chitarra solista molto discutibile e sconcertante in un brano dall'aria indovinata e accattivante che potrebbe funzionare. Purtroppo la media della creatività rimane bassa brano dopo brano, sicuramente colpa della registrazione scadente da puro demo e riteniamo di salvare solo la prestazione vocale per la sua prova a cavallo tra depressivo horror punk e screaming al limite della nevrosi che solleva e invita comunque l'ascolto di questa raccolta di brani tutti da rivedere. Da dimenticare i cori scarichi e non convincenti di “Weiss” e il cantato pulito di “Absurd”. In generale l'album non è da scartare in blocco ma necessita di una revisione in più parti dalla composizione all'esecuzione e quindi non può aspirare ad una grande visibilità. La strada da seguire secondo noi è quella del brano “Tot” dove i Siechenheim si mostrano più convincenti con un sound oscuro, scarno e diretto, molto violento e dalle reminiscenze horror punk. Elaborando le strutture e le sonorità questa band può ancora crescere e dare vero onore ad un titolo importante come German Black Metal. Aspettiamo evoluzioni con ansia! (Bob Stoner)

(Obscura Abhorrence Productions)
Voto: 55

https://www.facebook.com/pages/Siechenheim/133072303414805

giovedì 9 maggio 2013

Dodsfall - Inn I Morkets Kongedomme

#PER CHI AMA: Black old school, Satyricon, Gorgoroth, Emperor
Nati nel 2009, questa iperattiva band norvegese di Bergen dedita ad un black metal dalle tinte glaciali, ci presenta un cd del 2012 uscito per la Obscura Abhorrence Productions. Nel frattempo il combo ha già fatto uscire un altro ep nel 2013, per un totale di quattro released in quattro anni, senza dubbio una buona media. Da non confondere i Dodsfall con l'omonima e connazionale band dedita al doom metal, i nostri sono senza ombra di dubbio dei veri e duri black metallers. Il cd si apre con la foga tipica del genere, batteria in primo piano e chitarre distorte a ruota a creare un omogeneo sound gelido; tutto gira come da copione e il prodotto finale è molto interessante seppur spartano nella fantasia, stereotipato nella composizione e nell'artwork di copertina. Questo non toglie che per gli amanti del più convenzionale black norvegese, "Inn I Morkets Kongedomme" non risulti un'opera veramente entusiasmante e sparata a mille nello stereo di casa vi apparirà oscuramente trascinante e forgiata col fuoco. Suoni di scuola Gorgoroth, molto crudi e dinamici ma catturati e suonati con gusto e ricercatezza maestrali, una ritmica messa a fuoco da una buona qualità di registrazione e uno screaming quanto mai centrato per questa musica. L'album ha al suo servizio otto brani cantati in norvegese e questo spinge ancora di più l' acceleratore rendendo il tutto molto duro e nero, la presenza di un buon vocalist si sente e si fa notare portando il tutto ad essere più coinvolgente. "Undergangen" è un brano magistrale: poco più di quattro minuti con all'inizio un mid tempo e un guitar sound drammaticamente splendido, un'evoluzione in velocità, aspettata e dovuta in puro stile Satyricon, freddo, tagliente, dal canto spietato e dall'incedere epico e violento. L'idea di far rimettere in moto la magia del puro black metal norvegese riesce bene e complice una registrazione di alta qualità, rende il tutto perfettamente appetibile e di valido ascolto. Resta difficile gridare al miracolo d'innovazione ma visto dal lato conservativo dei canoni del genere in questione, siamo di fronte ad un prodotto di buona fattura, cattivo, violento e agghiacciante, interamente dedito ad una ricerca del vecchio buon metal estremo e oscuro. Una foresta impenetrabile ma affascinante, il lato oscuro e sublime del metallo! (Bob Stoner)

(Obscura Abhorrence Productions)
Voto: 70

https://www.facebook.com/dodsfall

sabato 4 maggio 2013

Pestroyer - Inquisiteurs des Temps Modernes



#PER CHI AMA: Black, Emperor, Dark Funeral, Carphatian Forest
Quattro brani dalla furia efferata e dalla velocità elevata caratterizzano questo lavoro della band canadese Pestroyer e subito mettiamo in chiaro che non bastano a rialzare un lavoro alquanto discutibile. La band si riallaccia ad un sound primitivo della scuola black metal stile primi Emperor e lo fa degnamente, ma saran-no i suoni un po' troppo inespressivi e poco ricercati o le costruzioni stantie e ripetitive e poco originali a spingere questo mini cd al limite della normalità e del già sentito con risultati che sfiorano in molti punti la monotonia. Bisogna ammettere che la qualità esecutiva è nell'insieme di discreta fattura tranne che per lo screaming forzato e nevrotico, tutto uguale senza mai una variazione sul tema, cosa che va assolutamente corretta per i futuri lavori. Il vocalist sprigiona la sua rabbia in una prestazione urlata e afona, monocorde e inespressiva che rende insufficientemente credibile tutte le quattro tracce di cui è composto il cd. Appare molto strano e da noi incomprensibile come la Obscure Abhorrence Productions riesca a produrre cose di così basso rilievo, quando tra le sue file ci sono lavori pregevolissimi e cose molto mediocri come questo Inquisiteurs des Temps Modernes. Decisamente rimandati in materia di fantasia e costruzione musicale, c'è ancora molto da studiare per acquisire la giusta direzione. (Bob Stoner)

(Obscure Abhorrence Productions)
Voto: 50

http://www.myspace.com/pestroyer