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lunedì 16 dicembre 2024

Onslaught Kommand - Malignancy

#PER CHI AMA: Death/Grind
Ci mancavano un po' di quei suoni marcescenti costituiti da una poltiglia death grind hardcore, no? Ne sentivamo proprio la necessità, cosi per allontanarci per una mezz'ora dai pensieri legati a una società in costante degrado. E proprio quella del degrado musicale, contraddistingue la proposta dei cileni Onslaught Kommand, che ci accompagnano con quest'accozzaglia di suoni rozzi e incazzati a rappresentare il full length d'esordio per la band di Valparaiso. Quattordici brani, 32 minuti di sonorità old school, vocalizzi malevolenti, chitarre tritabudelle che si dimenano tra isteriche accelerazioni grind, ritmiche death, sfuriate punk hardcore e addirittura qualche rallentamento sparso qua e là (penso a "Third World Stoning", giusto per citare almeno un brano di questo inutile disco). Già, come potete intuire non l'ho presa con sommo piacere questa uscita discografica, mal suonata, mal prodotta e senza la benché minima personalità, visto che ci riporta a fine anni '80 e a tutte quelle uscite che hanno costituito l'incipit di un genere estremo che ha visto nei primi Napalm Death o i primissimi Carcass, gli alfieri di uno stile musicale che ha comunque saputo evolversi. Ma qui, non c'è segno della benché minima evoluzione, se non la voglia di stuprare le nostre orecchie e poco più. 'Malignancy' è un album che il 99% dei fan dell'heavy metal può tranquillamente dimenticare l'esistenza. Se il restante 1% è fan del grind ed è in vena di scoprire nuovi vecchi suoni, allora per carità, un ascolto potrebbe anche starci. Poi che palle, sta cover cd metterà in allarme anche le funzioni anticensura del web. (Francesco Scarci)

(Godz Ov War Productions - 2024)
Voto: 50

https://godzovwarproductions.bandcamp.com/album/malignancy

martedì 3 dicembre 2024

Déhà - Victim: Perpetrator

#PER CHI AMA: Grind/Hardcore
Con Déhà le cose non sono mai cosi scontate come sembra. Autore di un numero indefinito di release dal 2018 a oggi, sia con questo moniker che con molti altri (Acathexis, Cult of Erinyes, Wolvennest, giusto per citare i miei preferiti), ricompare improvvisamente sulla scena con un inattesissimo quanto improbabile EP, 'Victim: Perpetrator'. Perchè improbabile vi domanderete. Ebbene, rimarrete impietriti anche voi quando il grind di "I Love You So Much" irromperà nelle vostre casse facendovi esplodere le orecchie. Un pezzo di 90 secondi che a confronto uno scrub di carta vetrata potrebbe farvi il solletico. Eppure in questo minuto e mezzo la ritmica infuocata trova anche il modo di rallentare, risucchiandovi in un vortice angosciante e morboso che vi condurrà ad affrontare i demoni dell'artista belga nella dirompente e fangosa "I'll Fight My Demons More Than I'll Fight You". Paura e delirio a Bruxelles direi perchè non mi sarei mai aspettato qualcosa di simile anche se, ribadisco, il mastermind mittleuropeo ci aveva abituato a parecchie sorprese in passato, tant'è che Metal Archives definisce come vari i generi proposti da Mr. Lipani. Con "Damocles's Trauma" ma in generale anche con le altre tre song a seguire, si viene investiti in principio da staffilate death/grind/hardcore, per poi trovare caustici rallentamenti nell'incipit della conclusiva "You Can't Leave". Per chi come me era abituato a identificare il polistrumentista belga con un black atmosferico, forse rimarrà deluso ascoltando questa cruenta sassaiola. Chi invece vuole rischiare di prendere schiaffi e pugni gratuitamente, beh un ascolto a 'Victim: Perpetrator' potrebbe essere quasi obbligatorio. (Francesco Scarci)

mercoledì 18 settembre 2024

Skinless - Progression Towards Evil

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine   
#FOR FANS OF: Death/Grind
I am persuaded that behind this release of United Guttural Records, there is the hand of Richard Limpscomb, guitar and voice of Fleshgrind. I think that among the myriad of brutal bands in the American underground, Rich has found the best. 'Progression Towards Evil' is surely a full-length album for the passionate fans who already know what they are getting when they buy this cd: a very deep voice, drums with a stifled sound, continuous time alterations, and not very philosophical themes. Skinless does everything better than others: the most distinctive comparison I usually hear is with Internal Bleeding, a band quite similar but also quite boring after a few songs. With Skinless, you won't skip tracks because they are well-built, not boring, and as they say in the US, they are catchy. The first two tracks stand out from the other songs for their lyrics (even though there are no other texts, titles like "Scum Cookies" and "Foetus Goulash" are not so hermetic) and they are declarations of hate against humanity that in this musical context are very genuine. In conclusion, I think that bands like Skinless need to be supported by both brutal music fanatics and by people who want to explore something other than Cannibal Corpse, Morbid Angel, and Suffocation.

(United Guttural Records/Burning Dogma Records - 1998/2022)
Score: 75

https://burningdogmarecords.bandcamp.com/album/progression-towards-evil

sabato 10 agosto 2024

Profanation - Skull Crushing Violence

#PER CHI AMA: Death/Grind
Ecco a voi il side project dei transalpini Regarde Les Hommes Tomber in compagnia di Deströyer 666 e Venefixion che, forse annoiati delle loro forme estreme musicali, hanno pensato di mettersi insieme e far uscire un qualcosa di ancor più violento. Ecco presentati a lor signori e signore i Profanation e il loro debut EP 'Skull Crushing Violence', edito dalla Iron Bonehead Productions. E quando c'è di mezzo l'etichetta tedesca, state sicuri che davanti ci troveremo un concentrato dinamitardo di black/death/thrash. Eccomi infatti accontentato con sei pezzi a cui non mancano certo le capacità di prenderci a scarpate nel culo (e qui anche parecchio nelle palle), con una prepotenza e arroganza degna dei maledettissimi primi Napalm Death e i loro soci Terrorizer, che ci sparano appunto in faccia un suono brutale, caustico, devastante. Il tutto potrebbe evocare anche gli albori degli Entombed, quando ancora si chiamavano Nihilist, e quindi coniugare ai suoni grind death, anche un feroce e selvaggio hardcore minimalista che si srotola attraverso tonnellate di violenza gratuita di cui "Profanation" e "Global Terror" ne sono gli esempi più simbolici. "Modern Sickness" (cosi come l'oscura chiusura strumentale affidata alla title track) partono più mid-tempo, per poi orientarsi verso una parata di devastanti deflagrazioni estreme, che riescono a trovare un certo mordente grooveggiante laddove srotolano ottimi assoli che rendono il tutto più gradevole e orecchiabile, in stile 'Clandestine' degli Entombed. Insomma, un altro bel tuffo nel passato, a riscoprire suoni che andavano di moda sul finire degli anni '80, qui riletti in una chiave più al passo con i tempi.

venerdì 26 luglio 2024

Venomous Echoes - Split Formations and Infinite Mania

#PER CHI AMA: Black/Death Sperimentale
Ascoltando quest'album, posso dire con certezza assoluta che le strade del metal estremo sono infinite e assai variegate. Ho scoperto di recente questa creatura estrema, e fin dal primo approccio, ne sono rimasto affascinato. La one-man-band del polistrumentista americano, Ben Vanweelden, torna in pista dopo l'ottimo debutto 'Writhing Tomb Amongst the Stars', con un nuovo album, uscito per I, Voidhanger Records, che continua sulle orme del suo predecessore e ne consolida la prolifica vena compositiva. Diciamo subito una cosa, 'Split Formations and Infinite Mania' non è per niente un album metal convenzionale. Al suo interno ci troviamo influenze di varia natura, dal black al suicide metal, dal death al metal d'avanguardia, e il noise, che è una componente molto importante per definire il concetto contorto, rumoroso e inquieto, di questa proposta musicale. Il disco nasconde sicuramente una forte vena oscura di avantgarde black metal ma l'interpretazione vocale e i testi rivolti alla dismorfia corporale e alle sue implicazioni psicologiche, virate tra il cosmico e all'horror, donano un landscape concettuale completamente diverso dalle classiche atmosfere maligne tipiche del black e death metal e, seppur usufruendo dei vari stilemi e crismi artistici, Venomous Echoes, crea un universo personale parallelo, dove certi canoni del genere vengono in parte sovvertiti. Di fronte a un impatto sonoro vicino alla devastazione propinata dai Portal, dove vi si può assaporare anche la vecchia scuola dei Morbid Angel, l'uso esagerato della voce in mille sfumature diverse, con conseguente utilizzo della migliore effettistica di scuola grindcore, fanno la differenza qualitativa di questo album. Penso anche che la quantità enorme di cantato, sempre con connotati drammatico / teatrali esasperati, che occupano un buon 70% delle composizioni, lasci nell'ascoltatore qualcosa di appetibile e facile da apprezzare, un contraltare che sopprime almeno in parte, alla poca presenza di veri e propri assoli di chitarra in stile classico, e alla natura del disco stesso propenso al rumore, cosi come inteso dall'artista americano, come mezzo d'espressione musicale, che qui, trova la sua massima espressione nel devastante brano "Abhoth Multiplied to Thy Millennium". Troviamo anche sparse qua e là, chitarre malate, malatissime, ed è il caso del pezzo che chiude il disco e che gli dona il titolo, "Split Formations and Infinite Mania", una vera e propria (s)tortura sonora con aspetti melodici multipli, degni di un vero film horror. Non mancano poi momenti oscuri e molto dark-oriented, come in "Miscreated Pustules", dove dopo appena un minuto circa di infuocato death/black, ci si imbatte in un jingle psicologicamente pericoloso, guidato da un basso spettrale, per poi tornare sulla via maestra. "For Thy Avant-void ha una cadenza rarefatta e i suoi suoni futuristi, stravolgono e spiazzano l'ascoltatore, trasportandolo nel finale verso le desolate terre del doom più decadente. Il metal estremo visto con gli occhi di un visionario cosmico, con una propensione all'horror psicologico, che non lascia nulla per scontato, dalla tipologia dei suoni usati, alla cura maniacale della voce, una splendida voce distorta. Un disco di sostanza che non punta mai sulla tecnica fine a se stessa, ma semmai gioca sulle atmosfere e sul piacere che porta una buona composizione nel suo insieme. La ricerca dell'impatto emotivo come fondamenta sonoro su cui orchestrare il resto, scalza il concetto del solo impatto ritmico/sonoro tipico del metal. Come se parlassimo di un'opera teatrale o cinematografica con effetti paralizzanti, focalizzati ad ammaliare la persona con una vena psicotica e oscura. Un disco che prosegue il cammino di un artista-sperimentatore, un disco che lo evolve ulteriormente, senza mai cadere nel calderone della banalità. Un album insano, terribilmente bello, straripante nella sua capacità espressiva. (Bob Stoner)

domenica 26 maggio 2024

Aborted - Vault of Horrors

#FOR FANS OF: Deathcore
I thought that this is an outstanding release. It slays from the putrid review that this got previously from another user. I thought it's definitely better than their previous release. I like how they switch off from burly vocals to screaming vocals. They are anything but boring! And plain or obligatory. These guys put together one quite an album. I like how they come easily into the segue of the onslaught! I don't see how they can explore such a great death/grind that they all they seem to do. There's no nonsense with this band, they are straight up abominating. The double bass drums fire off like cannons, and the lead guitar simply rips.

40% from an annihilation like this is quite a pretty poor rating that definitely is off-base with no critical efficacy. This release is definitely tops in my book, especially one of the tops of the March they greeted us with! What a monument of an album that's quite an abomination to the ears!

I think that it's gotten enough spins here to hear how intricate this release is! The music steels the listener and the vocals back and forth keeps you from guessing what's to come up next! The drums seem triggered and super highlight to the release as well!

Some people seem to want to show how disenchanting this release is, and I think the opposite! They're tops with me and I think that this album is better than their previous release of whom I thought a treasure as well! "Maniacult" I didn't think that it was as good as this one. It's the production quality, the vocals, the music and the mixing that make this into a gem into a release. It's my one of the top releases from this year so far. I think this will hold true for the remainder of the year! I like the guitars, I think that they were tops with me. The guitar alongside the drums is what sealed this into itself a "Maniacult", only this one is 'Vault of Horrors.'

These guys know how to belt out quite a release and with no compromise! The death/grind is simply there the whole way through! The music is the ultimate highlight of the album. I think this is how they were able to make this into an utmost vile and dismay reeking from Belgium! You can hear it in the vocals that they shred simply with precision! The death/grind is altogether there, and they don't seem to let up any less than their past recordings!

Check it out yourself and make and opinion not based on the negative reviews, consider what you think! (Death8699)


venerdì 3 maggio 2024

Black Eucharist - Inn of the Vaticide

#PER CHI AMA: Black/Death
E diamo il benvenuto anche ai Black Eucharist, formazione statunitense dedita a un black metal, a dir poco blasfemo. Usciti lo scorso anno per la Stygian Black Hand con questo 'Inn of the Vaticide', la band è finita sotto l'ala protettrice della Godz ov War Productions, che ne ha preso la licenza per il formato cd. Otto i brani a disposizione, di cui uno strumentale (la brevissima e ambientale "The Soiled Crucifix"), che vi faranno rimpiangere di non aver messo nel vostro lettore qualcosa di decisamente più ascoltabile. La proposta del trio nord americano è infatti di quelle che ti prendono a scarpate a livello della mascella, frantumandola, con un sound lacerante, violento, e clamorosamente old school, in grado di miscelare parimenti black, death, thrash e, perchè no, un filino di grind, in una debordante centrifuga sonora che non vi concederà pace. E cosi, la cavalcata comincia con "Black Ejaculate" e le storture ritmiche di un brano che sembrava cominciare sotto differenti auspici, almeno fino al minuto 2.50; da li in poi inizierà un'aggressione ferale che non vi concederà il benché minimo scampo fino alla conclusiva "A Foul Stench Lingers at Peor". In mezzo, pura aggressione e poco più, tra linee di chitarra super acuminate, lo screaming efferato di Infestor, cambi di tempo repentini figli di un retaggio death metal, ritmiche ultra mega serrate (ascoltatevi "Drowned Flock" o la title track per avere un quadro generale della situazione) e, udite udite, anche qualche raro break atmosferico (come accade nella più complessa e irriverente "Broken Staff of the Shepherd", dove addirittura si sente il rumore della crocifissione). Ecco, giusto per farvi capire che quelli che abbiamo fra le mani oggi, non sono proprio gli ultimi fra i novellini della scena (visto il loro pregresso anche sotto il moniker Black Ejaculate, sublime come nome peraltro). Tuttavia, l'ascolto di questa release, mi è parsa per certi versi scontata e priva di quella originalità che oggi vorrei ascoltare in un po' tutti i dischi che mi capitano fra le mani. Ma se siete di bocca buona, ma soprattutto masochisti e avete voglia di farvi maciullare le ossa, alla stregua di quanto facevano gli Impaled Nazarene degli esordi, beh, non siate timidi e fatevi sotto. (Francesco Scarci)

lunedì 29 aprile 2024

Morgue Supplier - Inevitability

#FOR FANS OF: Death/Grind
This release is pretty "weird" in my opinion. It sways from slow to metal to grind to chill time. It's definitely the strangest release that I've heard from 2022. That's what makes it so intricate and appeasing. These guys have been around for a long while, but 38 minutes of different Aboriginal feel or vibe to it makes it what stands out. When you think you're being pulled into one extreme to total disheartening atypical dementia. These guys have some death metal mixed with grind action. Though they fluctuate quite a bit! Guitars are fast, mid-paced and overheartenly slow. Their lead guitar work is quite astringent. And the vocals you get quite a variation retro Napalm Death 'The Peel Sessions.'

Guttural vocals mixed with screaming you get all sorts, especially like Lee Dorrian (ex-Napalm Death, Cathedral). Those of whom they seem to draw their influence from. This album is only a little more than 38 minutes. However, what you get is 38+ minutes of death/grind.

I have not heard a band so strange yet episodic and manumatic as these guys via Morgue Supplier. They're incorporating many different sounds and vibes until finally the album fades out. The grind pieces are fluctuating and speedingly incorporated.

The guitars are just an atypical type of mixture between single picked notes to a little bit of everything. The vocals go with the guitars, but both, they encapsulate gore mixed with screaming anguish. Throughout, they seem to go nowhere except on the path of resilience. The vocals shriek highly and the guttural sound doesn't let up. It goes on and on with total morbidity. I enjoyed this album, but I'm thinking that what I enjoyed the most is them going on and on hitting walls with the drum slots and guitars mixed with praying different versions of guttural onslaught. I think the best part of the release is that it doesn't sway too much into oblivion, it is oblivion that slays it! (Death8699)


(Transcending Obscurity Records - 2022)
Score: 80

https://morguesupplierband.bandcamp.com/album/inevitability

lunedì 8 aprile 2024

Disinter - Designed By The Devil, Powered By The Dead

http://www.secret-face.com/
#FOR FANS OF: Grind/Death
These guys formed quite a bit ago, Native Chicagoans! I'm quite surprised that no one took a shot and reviewed this. The vocals sound like Adam via Cardiac Arrest (US). And the music is quite unique and technical as well. They hit home with me, I've found this platter to rip musically and aggressively. It's too bad that they dealt with a death in the band (Preston) RIP 2017. I've found nothing but good things to say about this band/album. It's just a little hard to find online. It isn't readily available on Amazon.com and there are different bands with changed names (Disinter). I can't fathom that it's been 10 years since this album was released!

Keeping the metal faith there on Disinter's end, they rip quick musically, and they're (I believe) five members making this release happen. I just so don't like to listen digitally without giving the band money to buy a CD. I would love to have this album as a part of my collection!

These guys are not only death metal, but their talent goes to show that it does still exist, and we hear here that talent belting out fast riffs mixed with upbeat but still underground vocals alongside burgeoning music that utterly is in command. There's so much going on with the vocals, music, and rhythm guitar sounds that perpetrate along with its unfathomably dark intricate metal. You can hear how much they unleash their musical display. Very talented musicians!

They have intricate groove and tenacious licks that simply catch you off guard. But yeah, the vocalist sounds like Adam Scott from Cardiac Arrest (US). If you've heard any of their music, you'll hear what I'm talking about. The other side of the vocals deals with screaming. The music is their own. I'm glad to be aware that metal is alive and well in Chicago. These guys rip it to pieces on the guitars, the production sound, varying vocals and undying spirit. They've owned Chicago since their birth in 1991. This band is the embodiment of terror, destruction, and songwriting.

I only took a little bit off because there were some slow parts but wholeheartedly uncompromising and intricate abomination! (Death8699)


giovedì 25 gennaio 2024

Napalm Death - Time Waits For No Slave

#FOR FANS OF: Grind
It's sad to say that the grindcore days are over. But at least Napalm Death is still making music, even though it's totally different from what they began as. 'Time Waits For No Slave' is a good illustration where they're coming to two genres, death metal and some grind. It's odd because I was so used to the Mick Harris blast beats from the six years that he was with the band. But Danny is an OK replacement. This album is heavy, but the tempo changes are evident and totally there, but the blasting is limited. The production quality is a little raw, but OK. I liked the whole album. I thought that, at least for death metal fans, this is a good one.

The guitars aren't riffing too fast. That intensity is gone, but at least the music sounds good. It's a shame that they lost Jesse. I think he was a big influence on the band, being that he was with Terrorizer in the early days. I guess when Mick left the band, that was the end of the real extreme days. I felt that he was the best grindcore drum in existence. Danny is good, especially on here. It seems as though he's matured behind the set and is more comfortable being alongside this band. It's amazing that they've been around since 1981. I was 5 when they formed! Anyway, it's difficult to pinpoint specific highlights on here, just that some tracks are fast then they completely chill out.

I like the variety on this release, it can get really intense. Their newer stuff is LOUD. Meaning their latest release. This album is one of their longer releases, it clocks in at about 50+ minutes. It's worth listening to, but it just takes some getting used to. If you're expecting Napalm Death of the old, it's sad, but they're not really doing it. This release I'd say in the death metal genre is solid. I actually decided to order the CD. I know that this album is outdated, and they're working on new material. I just thought that I'd write about it anyway. Even if it is an older Napalm Death release.

Saying farewell to Jesse and the departed members of the earlier Napalm. It's a good line-up still, and there literally are no leads on this album. It's just all rhythms, which is why I like the album. Jesse was more solid in the lead department, but Mitch has constructed some pretty good riffs. They're diverse and that's what makes the album interesting to listen to. I know earlier it sounded as though I wanted old ND back, but that just isn't going to happen. What they evolved to is something totally different. A lot of their albums post-Mick are strictly death metal, except 'Utopia Banished'. But that one wasn't very good in my opinion. (Death8699)

(Century Media Records - 2009/2021)
Score: 70

https://centurymedia.bandcamp.com/album/time-waits-for-no-slave 

lunedì 18 dicembre 2023

Demon Realm - ...of Chaos Damnation and War

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Grind
Intro ed outro di un’amara visione, quella rappresentata dai danesi Demon Realm nel loro terzo demo del 1999 intitolato '...of Chaos Damnation and War'. Canzoni feroci con tempi e successioni sincopate, minimalistiche, e per nulla melodiche, anzi secche e crude, un po’ a causa della registrazione soffocata ed una voce strillata nello strazio. Aggiungete poi rallentamenti cupi e tristi ma piuttosto acerbi, il tutto suonando un black dotato di una batteria quasi grind, un po’ inesperta, e avrete un quadro generale di questo lavoro di otto pezzi e 19 minuti di musica inutile.

(Drakkar Productions - 1999)
Voto: 45

https://www.metal-archives.com/bands/Demon_Realm/

giovedì 5 ottobre 2023

Purulent - Patología Grotesca

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death/Grind
Brutal death dalla Colombia. E si sa che i colombiani non scherzano... Fra chitarre dissonanti, a tratti piuttosto fastidiose, ruggiti e grida isteriche (il binomio growls-scremings è diventato ormai un luogo comune), in questo album si sfiora la follia vera e propria: ascoltare per credere la traccia numero sei, "Interlutium". La registrazione è dignitosa ma non eccelsa; siamo di fronte a un prodotto per certi aspetti simile a quello dei Purgatory, rozzo e feroce. Con il titolo che si ritrova, è logico che il cd verta sulle tematiche autoptiche rese "popolari" dai primi Carcass. Non mancano ovviamente - e come potrebbero? - escursioni nei territori della necrofilia ("Sublimacion Necrofilica") e del cannibalismo ("Fervor Antropofago"). Mirabile il titolo, ma solo il titolo, dell'ultima canzone: "Carne Inerte Nauseabunda". Signori, il pranzo è servito.

martedì 3 ottobre 2023

Apparatus - HM-2

#PER CHI AMA: Death/Black/Grind
Un lavoro di soli 4 minuti e 51 secondi srotolati in ben tre pezzi non credo mi sia mai capitato di recensire, ebbene c'è una prima volta per tutto e la mia prima volta è in compagnia dei danesi Apparatus, folle quintetto di Copenaghen che, con questo 'HM-2', approda al quarto EP della propria discografia (ora vado a controllare anche le durate degli altri lavoretti) a cui aggiungere anche due Lp e un demo. La proposta del combo danese? Il sito dell'Enciclopedia Universale della musica metal parla di "Experimental Blackened Death Metal", e in effetti, ascoltando una dopo l'altra "I", "II" e "III", i tre pezzi che compongono questo mini dischetto, ci sento subito influenze apocalittiche (ecco il blackened) che esplodono però in un bestiale death/grind, con tanto di voci urlate sovrapposte ad altre growl, per una mazzata "in your face" non troppo piacevole. Ecco, non mi è ben chiara la definizione di sperimentalismo ipotizzata dalla band in questa scarna proposta musicale, forse la durata dei brani, e se penso in particolare al terzo, di soli 35 secondi, mi sembra di trovarci schegge grind/hardcore che potrebbero emulare i primi Napalm Death. Ascoltando i precedenti album della band nord europea, questo 'HM-2' sembra più una provocazione che altro, lontano dagli standard sperimentali, jazz, death, doom del passato. A me francamente non è piaciuto. (Francesco Scarci)

Kaal Nagini - Refracted Lights of a Blind God

#PER CHI AMA: Death/Grind
È sempre piuttosto facile recensire questo genere di lavoro, soprattutto se alle spalle c'è un'etichetta come la Iron Bonehead Productions, le cui produzioni sono spesso a senso unico. Fatto sta che questo 12", intitolato 'Refracted Lights of a Blind God' degli indiani Kaal Nagini, potrebbe essere la colonna sonora perfetta per una bolgia infernale, il classico gorgo da cui sarà impossibile fuggire. Si, perchè quando "Nameless Archetype of Pantheonless Antiquity" irrompe nel mio impianto stereo, la sensazione è quella di essere inghiottiti in un buco nero, in un wormhole spazio-temporale, in un maelstrom o in quel diavolo che vi pare, e la cosa più chiarà è da quel luogo ameno, dimenticato da qualunque dio esista, non ne verrete fuori perchè sarete smembrati, scorporati, dilaniati, squartati, fatti a pezzi da una tenaglia cosmica senza precedenti. È chiaro il concetto, credo di essere stato sufficientemente schietto e diretto per dirvi come i quattro pezzi inclusi in questo EP vi tormenteranno l'anima da qui all'eternità con i loro claustrofobici e annichilenti ritmi infuocati, per non parlare di quell'indecifrabile voce demoniaca che non farà altro che aumentare il vostro stato di disagio totale. La band di Kolkata ha preso gli insegnamenti di Altarage, Portal, Ulcerate, Gorguts, Abyssal e Disembowelment (per ciò che concerne le parti più rallentate, tipo nel finale di "Lord of the Two Doors and the Seven Portals"), e le ha portate ad un livello superiore o forse meglio dire inferiore, di nefandezza sonica. Pertanto, vi sentite realmente pronti per essere divorati dall'antro della bestia? Non dite poi che non vi avevo avvertito... (Francesco Scarci)

domenica 10 settembre 2023

Myrdød - Consciousness 6​.​337​.​9664

#PER CHI AMA: Black/Death/Grind
I Myrdød non li conoscevo, nonostante abbiano sul groppone già tre Lp e sei EP, incluso questo ‘Consciousness 6​.​337​.​9664’. Un lavoro, quello della band di Bethlehem – Pennsylvania, che sprigiona tutta la maligna forza black death del duo formato da Søppelskaler e Fractal Creature. Si parte con l’atmosferica intro per poi lasciarsi travolgere dalla furia dirompente di un sound che sembra ammiccare in primis ai Morbid Angel, in una versione più destrutturata e schizoide, con tanto di vocals che si muovono tra lo screaming, il growling e il pig squeal. Le ritmiche sono serratissime, dall’urticante “Invisi-Tomb” fino alla più grind/sperimentale “Flesh Shelter” (il cambio di tempo nel finale è ai limite del delirio), passando per la più controllata (vi prego, passatemi il termine) “Force of Ungloth”, in una sequenza ubriacante di ritmiche sparate in your face e cesellate da un lavoro alla chitarra solista (e un basso in sottofondo che macina km e km a braccetto con una batteria al limite del disumano) che aprono ad ampi margini di crescita per il duo statunitense. Mi preme come sempre sottolineare che non abbiamo nulla di originale in mano ma, se vi piacciono sonorità in linea con Morbid Angel, Anaal Nathrakh, Cattle Decapitation e compagnia bella, beh una chance a questi pazzi scalmanati, la darei anche. (Francesco Scarci)

(Shadow Speculum Productions – 2023)
Voto: 66

https://myrdod.bandcamp.com/album/consciousness-63379664

lunedì 4 settembre 2023

Embodied Torment - Archaic Bloodshed

#PER CHI AMA: Brutal Death
Voglia di un frullato di budelle? Non temete, ve lo servono gli Embodied Torment, quartetto di Sacramento che in questa strana estate, non aveva di meglio da fare che preparare un estratto di violenza e brutalità. Si, perchè ‘Archaic Bloodshed’ sarà in grado di triturarvi le ossa e trapanarvi il cervello con quel suo concentrato di brutal death marcescente che sarà inoculato nelle vostre orecchie. Slam brutal death deflagrato nei vostri culi, con una voglia malsana di farci del male fisico oltrechè mentale, anche laddove in “Deconsecration of the Monolith”, i quattro gringos abbandonano le ritmiche al fulmicotone per aprirsi ad un arpeggio inconsueto per una band dedita a queste sonorità. E qui scatta il mezzo punto in più perchè dopo che i quattro californiani mi hanno stritolato le palle nella loro morsa mortale, si confermano anche bravi nell'infilarmi la carotina (sempre là dove non batte il sole) per mettermi più tranquillo. E “Grasping Salvation” continua la sua opera di annichilimento totale tra suoni cacofonici, versi animaleschi, riffoni death, schegge grind, putrescenti atmosfere, splendidi e ubriacanti solo, iperbolici blast-beat ed una tecnica mirabolante che non può che lasciarvi a bocca aperta e pure senza fiato. La devastazione trova il suo compimento finale in “Tongue of Iron”, in una distesa ritmica senza freni che stupisce solo per un’improvvisa frenata di mezzo secondo, per poi ripartire di nuovo di slancio in una vorticosa sarabanda di chitarre che rallenterà a metà brano, quando ormai è troppo tardi ed ogni singolo neurone del nostro cervello, è ormai completamente disintegrato. (Francesco Scarci)

venerdì 11 agosto 2023

Sleepwalker – Skopofoboexoskelett

#PER CHI AMA: Black/Avantgarde
Osaka, Tver e New York: in queste tre città vivono rintanati gli Sleepwalker, elaborando suoni sordidi, sperimentali e malati, attraverso una miscela esplosiva di musica black, post rock, avantgarde e noise, che avevo amato follemente ai tempi di ‘Noč Na Krayu Sveta’. La band torna con quattro nuovi pezzi che in questo ‘Skopofoboexoskelett’ si concentrano sulla nozione di autoriflessione, intuizione e le manifestazioni esteriori e interiori della fobia, mentre si relazionano all'interno di quel loro mondo singolare. In un contesto lirico cosi complesso, c’è da attendersi anche che la band si lanci in folli escursioni in bilico tra black, avantgarde e jazz (complice l’utilizzo del sax), già udibile nella caotica traccia in apertura, “Mirrors Turned Inward”. Con i nostri non si può rimanere mai sereni, c’è da aspettarsi che accada di tutto nell’evolversi impetuoso dei loro suoni, quindi non stupitevi se si passa dal grind/black al free jazz/noise, laddove il confine talvolta può essere estremamente labile. Psicotici non c’è che dire, li adoro per questo, nonostante la loro musica sia qualcosa di davvero complicatissimo da digerire. “Silesian Fur Coat” sembra virare verso suoni più ritualistici, ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio e quindi ecco che dopo 90 secondi, la band imbocca strade deviate, dove a mettersi in luce saranno un basso mirabolante, synth estatici, una chitarra prog e un’atmosfera etnica che avvolge tutto il tessuto musicale della band, mentre il vocalist prosegue con il suo screaming evocativo. “The Eagle Flies” è una scheggia impazzita di due minuti e mezzo aperta dal suono di un didgeridoo che evolverà velocemente verso sonorità tribali e ci prepara mentalmente all’ultimo delirio sonico della band, “The Bad Luck That Saved You From Worse Luck”. Un pezzo che si apre con atmosfere di pink floydiana memoria e attraverso un avanguardistico black mid-tempo (interrotto da una breve grandinata grind) sarà in grado di accompagnarci fino alla conclusione di questo splendido lavoro che farà la gioia di chi come me, ama le band in grado di prendersi più di qualche rischio e se ne strafotte altamente di mode o trend musicali. Bravi, non aggiungo altro. (Francesco Scarci)

(Sentient Ruin Laboratories – 2023)
Voto: 80

https://sentientruin.bandcamp.com/album/skopofoboexoskelett

venerdì 14 luglio 2023

Nyctophobic - Insects

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Grindcore
Dopo gli Hypnos, mi trovo a recensire un’altra band della Morbid Records, ma stavolta non posso dare un giudizio altrettanto positivo a questi Nyctophobic. Ci troviamo di fronte infatti ad un banalissimo grindcore a cui si aggiunge una sentita mancanza di idee e di tecnica. Non solo le parti strumentali non le ritengo sufficientemente all’altezza della situazione, ma anche la voce non è delle migliori del genere, anzi forse troppo volutamente ricercata e fuori dall’ambito propriamente grind e metal. Sul mercato sicuramente esistono band peggiori di questa, quindi il lavoro non è completamente da buttare, però le uscite per questo genere musicale, da sempre, sono tante e solamente con un ascolto attento si possono valutare i giusti acquisti.

(Morbid Records - 2000)
Voto: 58

https://nyctophobic.bandcamp.com/album/insects

mercoledì 7 giugno 2023

Underhate - Defleshed To Build The Net

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death
Brutal death che spacca di brutto, ben suonato e, soprattutto, che cerca una via personale alla truculenza sonora. Va subito detto che oltre alle influenze classiche (Cannibal Corpse, Suffocation) e moderne (Nile su tutti) del genere specifico, i nostri lasciano trasparire la loro dedizione ad altri modelli quali il grind ma più di ogni altro quello dei maestri Death, il cui influsso s'insinua in varie parti della demo. Svetta a mio avviso una mostruosa prova del lead vocalist (ben al di sopra del piatto grufolare di molti altri), che grazie anche ai backing-conati del chitarrista (peraltro davvero bravo) tesse linee vocali originali ed aggressive. Grandiosa (anche nel titolo) la seconda traccia "Net Human Totem", cosi come pure "Marburg’s Advent". Altro pregio del demo sta nei testi che, partendo comunque da suggestioni tipicamente brutal, riescono ad evitarci il solito polpettone da macelleria. Se ancora non vi siete convinti a cercarvi gli Underhate, sappiate che il demo dura la bellezza di 42 minuti (!!!!), alla faccia delle etichette che ci spacciano per full-length (con il relativo prezzo) dischetti da 26 o 27 minuti!

venerdì 5 maggio 2023

Yattering - Human’s Pain

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Grind/Brutal Death
Fortunatamente la ripubblicazione del primo loro album, che fu apprezzata solo in Polonia, sarebbe stata solo la solita fortissima mazzata sui denti, invece con una cover dei Brutal Truth, una degli Slayer più brutali, e l’inserzione di un’altra bonus track, si rinforza questa dose di violenza. L’album è brutal grind, che aizza anche numerose digressioni di cieca ferocia, ed è in generale schizzato, secco, arido e sgraziato, con una voce straziata ed una cavernosa e profonda, forzata; strilla anche un urlo cupo. Il loro secondo album è più intricato. Questo è una soluzione, senza morbidezze, compatto, di isterie che maneggiano molteplici lame dalla batteria alle chitarre. Gli assoli spezzano la brutalità da riminiscenze thrash, ma più spesso esprimendo senso di disgusto mordace.

(Moonlight Productions/Season of Mist - 1998/2001)
Voto: 70

https://seasonofmistcatalogue.bandcamp.com/album/humans-pain