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domenica 12 gennaio 2020

Excelsior – O Horizon

#PER CHI AMA: Electro Pop
Non è facile identificare questo primo album degli Excelsior, progetto capitanato dalla musicista danese Anja Tietze Lahrmann (ex Ice Cream Cathedral), che in solitudine si affaccia al mondo musicale con un disco ricco di spunti intelligenti e rimandi al creato del pop più raffinato e ricercato. Non so, se come ho letto in rete, l'accostamento all'avanguardia pop elettronica sia proprio la più giusta definizione per la sua opera, di fatto, quello che si nota  nelle tracce di questo 'O Horizon' sono numerose rievocazioni dal passato, dai primi Eurytmics, ai Soft Cell, passando per le derive elettroniche dei Visage e la Danielle Dax di 'Pop-eyes'. Diversi i suoni sintetici qui contenuti con la musica che non emana mai particolare calore, suonando decisamente gelida. Al contrario, la voce dell'artista di Copenaghen, che per le liriche ha trovato ispirazione nella geotassonomia e nei bestiari medievali, si mostra sognante, malinconica ed intensa, sempre all'altezza della situazione. Dando uno sguardo ai brani, "In Silico" sembra uscita da una registrazione perduta della dimenticata Sade, mentre "White Arrow" si erge nella sua candida ed eterea introspezione, su di un tappeto sonoro fatto di note di un piano che potrebbe essere stato un tempo degli Alan Parsons Project (epoca 'A Dream Within a Dream"), in una scarna veste digitale, modernissima e senza ritmo. Tecnicamente si nota una continuità musicale verso lidi sempre più elettro-pop dalla metà del disco in poi: in "Wandering Womb" ad esempio si sfoderano ritmi cari al geniale David Byrne, con un tocco di glacialità tipica della musica elettronica del nord Europa. Nel finale ci si immerge poi in un'inaspettata, romantica e acustica ballata dai rintocchi pizzicati, dal sapore a metà strada tra folk e tramonti dell'America latina più intima. È comunque la bellissima voce di Anja a fare la differenza, penetrando l'ascoltatore e accompagnandolo alla scoperta della sua musica, facendo aumentare il peso di un disco che, nella mera valutazione musicale, sarebbe un po' povero per sostenersi da solo senza parte vocale. Nel complesso 'O Horizon' è un buon lavoro con una produzione più che ricercata e ben fatta, alcuni pregiati cenni di sperimentazione digitale conferiscono uno status di moderno pop astrale che si lascia ascoltare facilmente ma senza dare l'idea del banale. L'orecchiabilità sofisticata delle melodie poi e il richiamo a quei suoni cari alle synth wave band degli anni '80, conferiscono una raffinata qualità e omogeneità al disco, che non definirei del tutto originale ma sicuramente una singolare re-interpretazione in chiave moderna di certo pop sperimentale e di classe di quegli anni. (Bob Stoner)

(The Big Oil Recording Company - 2019)
Voto: 70

https://www.facebook.com/excelsiordk/