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sabato 10 febbraio 2018

Def&Kate - I'mperfect

#PER CHI AMA: Kraut Rock/Avantgarde
Quando c'è di mezzo Bob Stoner, non si può mai stare tranquilli su quello che salterà fuori da una delle sue produzioni. Dopo i progetti Cardiac, Agatha, De La Croix e Shelly Webster Trio, ecco la nuova creatura partorita dallo storico scribacchino del Pozzo dei Dannati, i Def&Kate. 'I'mperfect' è un lavoro di cinque deliranti pezzi, una release quasi completamente strumentale (direi interamente se escludiamo le poche parole proferite all'inizio di alcuni brani e nel finale della song di chiusura) che già dalla opening track, "Illusion Est", lascia intravedere spiragli di follia del buon Bob, che con questo nuovo progetto, si muove tra ritmiche a cavallo tra stoner e pura psichedelia settantiana, miscelate con divagazioni elettro-avanguardistiche care alla scuola kraut-rock. Oltre all'ipnotico sound delle tastiere, che non fungono decisamente da riempitivo, ma anzi assurgono al più rilevante ruolo di star, vorrei sottolineare lo straordinario lavoro in sottofondo di un basso che propaga vibrazioni tonanti, sostenute da riff a tratti ubriacanti, e fughe lisergiche nella migliore tradizione "doorsiana", come accade ad esempio in "Virgo Without Mother", song davvero intrigante, soprattutto nel suo finale che coniuga l'ambient allo space rock. Chissà di quale pericolosa sostanza si saranno fatti i nostri per concepire le note sperimentali della lunga "Memento Mori", undici stralunati minuti tra chitarristici strali ipnotici, break atmosferici e saliscendi ritmici più vicini all'effetto provocato dalle spaventose montagne russe dalle quali, oltre al rilascio di una elevatissima dose di adrenalina, è lecito aspettarsi anche una copiosa vomitata. L'ascolto della terza song, unita ai suoi continui cambi di tempo, umore e suggestioni varie, provoca interferenze cerebrali che rischiano di nuocere le persone deboli di cuore. Fortunatamente "Omniscience" è più classica nel suo incedere prog rock anche se la band veronese si diletta in alcune schermaglie ritmiche nella seconda metà del brano, a tratti decisamente tirato e selvaggio. A sigillare il disco, arrivano i quasi 12 folgorati minuti di "Frakture & Victims", un'altra canzone che prosegue sulla linea noise rock sperimentale sin qui tracciata dai Def&Kate, che tra l'abuso di funghi allucinogeni e drink a base di mescal, hanno pensato bene di rilasciare questo concentrato di folle musica sciamanica. Impavidi. (Francesco Scarci)

(Gwenedmusic - 2018)
Voto: 75