#PER CHI AMA: Alternative/Indie Rock |
L'ex chitarrista e cantante della band alternativa Teardrain, sto parlando di Richard James Simpson, ci delizia con un secondo album dallo stile per nulla catalogabile. Forte di un'esperienza alternativa di tutto rispetto, il musicista americano, si immerge in un'opera, 'Deep Dream', che propone brani dalle innumerevoli fonti di ispirazione, quindi, in maniera del tutto naturale, si parte da ben quattro brani di ambient/noise/elettronica, corti e dal taglio oscuro, per approdare al post punk di "Mary Shoots'em Fist", con le chitarre che ricordano degnamente i primi Christian Death. "Free" approccia qualcosa di vintage, un sound acido e molto rock anni '70, mentre la poliziesca "Half Brother, Half Clouds", rappresenta un altro esperimento sonoro dal sapore cinematografico. L' apertura verso il grunge più occulto e malato di "Job" va a sottolineare la versatilità dell'artista statunitense, che mi ricorda molto la camaleontica fantasia compositiva di John Frusciante. Il rumore la fa da padrone in "Psychedelic Mother", "The Giver" invece riprende i ritmi ferraioli di certa dance alternativa dei 90's mentre l'immobile "Pieces of You", è psichedelia profonda alla Psychic Tv in combutta con un Jim Morrison ritrovato. Tutte canzoni lampo, veloci, suonate d'istinto e velenose, buie e sporche. "Sugar Blue Inn" rispolvera la synth wave con una finta batteria d'annata, mescolandola con una chitarra tagliente, acidissima ma calda per una breve fuga mentale in compagnia di David Lynch. "Pimrose Bob" è una fottuta, violenta parentesi noise che uccide e che precede l' esperimento di The wall have ears, il tipico brano destabilizzante che starebbe bene come colonna sonora in un film horror quanto la psicotica penultima traccia "Human (Like I Versus Like Me)", che già il titolo la descrive a dovere. In conclusione ci troviamo "Cell" che è un rock allucinato, diretto e tossico, con aperture di chitarra lanciate e gonfie. Insomma 'Deep Dream' è un lavoro stralunato che ha tutte le caratteristiche per essere odiato o amato alla follia, un album che peraltro racchiude parecchi ospiti di fama internazionale che aumentano il valore del disco, tra cui Jill Emery (Mazzy Star, Hole), Don Bolles (The Germs), Dustin Boyer (John Cale), Paul Roessler (The Screamers, Twisted Roots), Mark Reback (Vast Asteroid), Ygarr Ygarrist (Zolar X) e Geza X (Geza X and the Mommymen, The Deadbeats), un'opera molto personale che mette sul piatto del giradischi un insieme di brani introversi e trasversali. A voi, ovviamente dopo un' infinità di ascolti ad alto volume ed in solitudine, la facoltà di giudicare Richard James Simpson, valutandolo come un vero genio, in stile Anton Newcombe, oppure un musicista perduto in un caos sonoro senza capo nè coda. (Bob Stoner)
(Rehlein Music - 2019)
Voto: 75
https://www.facebook.com/RichardJamesSimpsonBand/
Voto: 75
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