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giovedì 17 novembre 2022

Esicastic - Atman

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Techno Death
Tre pezzi per poco più di sedici minuti di quasi-death metal estremamente tecnico, influenzato palesemente dai Cynic, ma con una propensione moderna che in alcuni punti sfiora lo stile dei Meshuggah più acidi. Quanto basta agli Esicastic per fare una gran bella figura e ricordarci come questo genere in Italia goda da sempre di una considerazione forse superiore che in ogni altro paese. Non tutto funziona in modo impeccabile e probabilmente il gruppo avrebbe avuto ancora bisogno di lavorare per raggiungere una personalità più spiccata e una superiore scorrevolezza delle proprie composizioni. Le doti messe in mostra erano però quelle di una band al di sopra della media; doti che se fossero state ben sviluppate avrebbero potuto consegnarci una realtà interessante della scena underground indigena. Purtroppo, a tutto questo non ha fatto eco un numero sufficiente di copie vendute, e band di questo genere sono troppo spesso costrette all’autoproduzione o a una vita ai margini di un mercato governato da ben altre regole. Inutile sottolineare come gli Esicastic si siano poi sciolti, un vero peccato.

domenica 8 marzo 2020

Anizvara - Atman

#PER CHI AMA: Blackgaze Strumentale
Un'altra one-man-band questa volta proveniente dal Cile, con un EP di tre pezzi che non deficitano certo in personalità. Gli Anizvara, stravagante moniker di questa creatura sud americana, propone un 3-track intitolato 'Atman', un dischetto che strizza l'occhiolino allo stesso tempo a blackgaze e post metal e che stuzzica non poco la mia curiosità in vista di una release più ufficiale di questa esclusivamente digitale. Comunque sia, i tre pezzi del lavoro si aprono con le furiose accelerazioni di "Krisis", stemperate dalle melodie malinconiche del mastermind di quest'oggi e da quelle suadenti atmosfere su cui il musicista cileno non lesina affatto. Bello immergersi in siddetti suoni con tanto di tremolo picking sempre in primo piano; vi basti ascoltare "Fire on Your Forehead" per schiarirvi ulteriormente le idee sulle eccelse qualità di questo progetto, cosi come pure con la conclusiva "Unknowable", due esempi di come si possa coniugare alla grandissima sonorità estreme con anche un più sognante post-rock intriso di splendide orchestrazioni e passaggi acustici (onore alla traccia di chiusura). Sin qui tutto benissimo ma, si c'è un ma, altrimenti mi toccherebbe parlare di un gran bel gioiellino. Ovviamente manca l'apporto vocale, per cui auspico già un cambio di rotta a partire dal prossimo album. Sapete quanto mi stia sulle scatole la mancanza di un vocalist che qui avrebbe rappresentato la classica ciliegina sulla torta. E allora, per favore, caro Anizvara, mettiamo un paio di urlacci sulla prossima release e un alto voto sarà qui garantito, promesso. (Francesco Scarci)

venerdì 22 febbraio 2013

Atman - L'Assassì de Venus

#PER CHI AMA: Black Metal, Abigor, Abigail Williams
Questa band arriva dalla Spagna o meglio dalla Catalogna (da non confondersi con l'omonima alternative rock band italiana) e questo album in cui cantano in catalano, rappresenta il loro quarto lavoro, stampato anche in vinile da “Ishtadeva Vynil Productions” (che ne ha prodotto un altro nel 2011 di cui potete ascoltare due brani sul loro space) e dalla Sun Records & Moon nel 2009. La musica attinge a piene mani dal più classico e maligno black metal, senza fronzoli, violento, tirato con voce stridente e arrabbiatissima, rallentamenti d'atmosfera sulfurei e rarefatti, ricchi di pathos e tristezza ma sempre durissimi. Sei brani per un totale di trenta minuti di attacchi ferali, taglienti, mai banali. La band è sempre sul piede di guerra e non molla mai, creando un campo magnetico che rende l'ascolto assai vitale. Il tutto ruota sui riff di chitarre perennemente presenti, un muro di suoni “zanzareschi” molto curati, pregni di melodia, atti a fondere rabbia e depressione in un unico grido di dolore. Bisogna attendere la quinta traccia dal bel titolo di “Quan la lluna Sent Nostalgia” per ascoltare la prima parte arpeggiata, per poi lasciar posto alla cattiveria, ma in questo brano dall'iniziale ed inedita cadenza rallentata ci rendiamo conto ancora una volta che gli Atman non sono una delle tante band clone ma una autonoma entità con idee ben chiare e capacità sopra la media. Il cd si chiude con “Llunny del Corriol” che non saprei tradurre ma che ci regala un tocco di classe nel genere in questione, sicuramente il mio brano preferito sia per la velocità che per la prestazione vocale che qui dà il meglio di sé in potenza espressiva e cattiveria, uno screaming con i fiocchi! Alla fine “L' Assassì de Venus” è un gran bel lavoro carico di tensione e rabbia, molto vicino a certi ottimi lavori di Abigail Williams anche se con un taglio più freddo e tagliente come lo stile dei migliori Abigor. (Bob Stoner)

(Sun & Moon Records)
Voto: 80

http://www.myspace.com/atmancatalunya