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martedì 2 aprile 2024

Lilla Veneda - Primordial Movements

#PER CHI AMA: Black/Death
Li avevamo conosciuti in occasione del loro secondo album omonimo. Ora, i polacchi Lilla Veneda tornano a distanza di sei anni da quel lavoro, con questo nuovo autoprodotto 'Primordial Movements', incentrato sul dibattito tra scienza, arte e filosofia. La proposta musicale del trio di Wrocław continua a percorrere la strada del black/death, arricchita però da una certa verve grooveggiante che rende il disco di più facile assimilazione. Questo è testimoniato fin da subito, dall'opener "Fury Dimension", che ci scarica addosso una sassaiola di riff, smorzata in realtà, da una ritmica sincopata che mi ha evocato i Septicflesh di 'Communion'. Interessanti non c'è che dire, sebbene un genere verosimilmente iper-inflazionato come potrebbe essere quello proposto dai nostri. Tuttavia, durante l'ascolto delle nove tracce qui incluse, non si correrà certo il rischio di annoiarsi o peggio, appisolarsi, visto che l'act polacco, ci terrà costantemente sulla corda con un sound intenso, a tratti debordante, ma comunque sempre caratterizzato da break all'insegna del groove, come certificato anche in più parti, dalla seconda "Sleeping Knight's Sky", che alterna bordate blast-beat con rallentamenti più atmosferici o melodici. Non mi dispiacciono affatto i Lilla Veneda, nonostante alla fine mi ritrovi di fronte alla classica scoperta dell'acqua calda. Ma alla band non frega assolutamente un piffero delle opinioni altrui e proseguono a macinare riff tonanti e iper-tecnici ("Biomechanic Algorithm"), con l'eclettica prova vocale (tra growl e scream) di Virian (che abbiamo incontrato anche nei Voidfire) a prendersi la scena, mentre l'incedere qui sembra valicare anche i limiti del post black, sfociando poi in una parte acustica da applausi, prima di un finale esplosivo. E allora mi sembra di scorgere una certa voglia di osare, ben venga quindi. Anche laddove la band prova a imbastire ritmiche dapprima più compassate ("Iron-Black Pestilence") per poi evolvere in parti più forzate, isteriche e per concludere, con frammenti quasi avanguardistici, segno che alla band non piace giacere sugli allori ma in realtà, sembrano amare le sperimentazioni, per quanto siano ancora a livelli basici. Ma il margine di manovra c'è e sembrerebbe pure ampio, per permettere in futuro di sentirne delle belle. Anche perchè, proseguendo nell'ascolto di 'Primordial Movements', ci sarà modo di scorgere le robuste e martellanti melodie di "Scratched Crown", la magniloquente potenza di "Colossi" che mostra qualche punto di contatto con i nostrani Fleshgod Apocalypse, o ancora la ruvidezza scandinava di "Immortal Vision of Chaos", che si muove tra thrash e death metal, e che riserverà anche qualche sorpresa a livello vocale. Insomma, avrete capito che i Lilla Veneda vanno presi seriamente, anche quando nella title track si abbandonano a suoni decisamente più sperimentali (quasi industriali), sulla scia dei francesi CROWN. E non posso che applaudire per il coraggio che a inizio del mio percorso d'ascolto, non avevo minimamente intuito. In chiusura, l'ultima chicca, "Pytasz Co W Moim Życiu", un brano mid tempo tra atmosfere dark, melodie soffuse e voci spettrali, che la rendono il degno epilogo a un disco che rischiava anzi tempo, di essere bollato come bollito. Bravi. (Francesco Scarci)