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martedì 25 luglio 2023

Into Dark - I.Glance

#PER CHI AMA: Black Melodico
Da Rzeszów, Polonia, ecco arrivarmi tra le mani il nuovo EP degli Into Dark, quartetto che torna sulle scene a ben sei anni di distanza dal precedente 'Tone​.​Death​.​Memories'. La proposta dei nostri si muove su coordinate stilistiche in apparenza vicine ad un certo black melodico scandinavo. Si parte sparati a mille con "Brooding Wings", song dotata di una buona vena melodica, sebbene la ritmica inizialmente sia paragonabile alla contraerea di Baghdad nelle notti della guerra irachena. Il growling sembra nascondersi nelle retrovie e ampio spazio viene quindi concesso ai giochi di chitarra che l'armigero Nevervil mette abilmente in mostra. Quello che si può captare poi è un senso di malinconia che permea le sonorità dei nostri, soprattutto in quei suoni quasi dissonanti di chitarra che paiono voler abbracciare anche influenze derivanti da Blut Aus Nord e Deathspell Omega. Certo, manca la classe dei due mostri sacri francesi, però non è da sottovalutare quello che gli Into Dark hanno da proporre. "A Prose of Death" parte altrettanto violenta, lo screaming di Skiborg ha il suo perchè, ma quello che continuo ad apprezzare, oltre alle belligeranti frustate di batteria di Pietrov, è l'ottimo lavoro delle chitarre che si concretizza in un break centrale atmosferico e in un lavoro costante di cesellatura in fatto di ottimi riff. È un crescendo, non c'è che dire, che sembra chiamare in causa in questo secondo pezzo una band del calibro degli Unanimated. "Odezwa" è l'ultimo pezzo che compone questo EP, in attesa di ascoltare un album vero e proprio. Si tratta di un black mid-tempo in cui ancora non posso che apprezzare la voce del frontman (in duplice formato, growl e scream), un ottimo assolo, i chiaroscuri melodici che qui vogliono richiamare addirittura il death doom dei Saturnus e metterci quindi una certa animosità addosso nel voler ascoltare quanto prima un nuovo full length di questi promettenti Into Dark. Peccato solo per una pessima copertina, questo lavoro avrebbe meritato sicuramente meglio, ma almeno musicalmente, siamo sulla strada buona. (Francesco Scarci)