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sabato 8 dicembre 2018

Absent/Minded - Raum

#PER CHI AMA: Death/Doom/Sludge/Depressive
È il terzo album dei teutonici Absent/Minded che recensisco, mi sono perso solo il debut 'Pulsar', semplicemente perché non li conoscevo ancora. Da 'Earthone' in poi, è stata una progressione nel mio indice di gradimento, che mi ha portato ad apprezzare sempre con grande entusiasmo, le proposte dell'ensemble bavarese. Ora, ecco arrivare la loro nuova release, 'Raum', per capire se le mie attese saranno nuovamente confermate. Sei i pezzi per i nostri, che aprono le danze con le vocals sussurrate di "Deep Roots Aren't Reached by the Frost", accompagnate dal classico rifferama ultra distorto della band e quel growling corpulento che da sempre, caratterizza i quattro musicisti di Bamberg. Come già detto per il predecessore 'Alight', in riferimento all'album precedente, non scorgo sostanziali differenze in fatto di genere proposto, vedo semmai la conferma di una qualità che si assesta sempre a livelli standard assai elevati. C'è chi potrebbe storcere il naso e parlare di immobilismo artistico da parte della band, francamente me ne fotto, preferisco rilassarmi e assaporarmi il suono delle poderose chitarre di Uwe che ama creare ambientazioni death doom per poi piazzarci dentro dei riferimenti legati al mondo sludge/post metal. Ancora meglio la seconda traccia, "Treasure", lenta, disarmante, a tratti spoglia, ma non con quella valenza negativa che può avere il termine. Penso semmai alla desolante propagazione sonica dei Cult of Luna o alla malinconica disperazione degli svedesi Shining, che forse in questo pezzo, hanno più di un punto di contatto con i nostri. E forse proprio in questo risiede la vera novità degli Absent/Minded targati 2018, ossia una maggiore vicinanza al black depressivo. Insomma, mica male mi viene da dire, soprattutto perchè tutto l'album si assesta su livelli medio-alti e perchè i pezzi migliori sembrano concentrarsi poi nella parte centrale del cd, quindi la qualità va aumentando man mano che si avanza con l'ascolto. "Fore-ever" parte assai lentamente, la voce bisbigliata di Stevie sembra quasi cullarci nelle sue struggenti e delicate note, almeno fino a quando il riffing deflagra nella sua pienezza e contestualmente s'accresce sinuosamente anche il ritmo. Con "Shore" si parte invece già belli carichi con una ritmica potente per poi fare il percorso inverso, rallentare in interessanti parti atmosferiche e riprendere con la stessa ferocia di inizio brano. Ci sono le onde del mare a darmi un senso di rilassamento in "Yrtm", dove una sorta di guida spirituale declama i versi della poesia "Funeral Blues" di W.H. Auden. L'ultima song è la lunga "Alpha", nostalgica nei suoi giri di chitarra acustica, ma sempre roboante nelle growling vocals e nel suo mastodontico riffing. Gli Absent/Minded sono tornati e non posso che esserne lieto, perchè la prova è sempre di pregevole qualità. Mi sarei aspettato qualche ulteriore variazione al tema classico (ed è per questo che non li premierò più del dovuto) perchè questi ragazzi hanno il dovere di dare e osare di più. (Francesco Scarci)

(Self - 2018)
Voto: 75

https://aminded.bandcamp.com/