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giovedì 20 novembre 2025

Hellwalker - Reincarnation

#PER CHI AMA: Death Strumentale
Se sei un cantante death metal e stai cercando una band con cui dar sfoggio della tua ugola da orco cattivo, i portoghesi Hellwalker stanno probabilmente cercando proprio te. No, non si tratta di un annuncio commerciale, ma semplicemente quello scrivono gli Hellwalker sul proprio sito bandcamp, visto che stanno cercando un vocalist che presti la propria voce per questo EP strumentale di cinque tracce. E che volete che vi dica su un disco death dove la componente vocale è totalmente inesistente? Se ci fosse un cantato qui sarebbe inserito in un contesto di death dalla vena melodica ("Boiling Point") ma che non rinuncia nemmeno a un rifferama inizialmente compassato per poi proiettarsi nella più classica galoppata di stampo scandinavo (da una traccia che si intitola "Entombed", d'altro canto che cosa vi potevate aspettare?). Granitica la quarta "Ressurector", ma di fronte alla mancanza di un vocalist, mi pare che perda il 50% in fatto di potenza. Sono certo che con un growling robusto, la proposta acquisterebbe infatti credibilità. Per ora, null'altro da segnalare, se non un tentativo di ricerca di maggior melodia nella conclusiva "Forgotten". Curioso di riascoltare il tutto con un cantante in carne e ossa. (Francesco Scarci)

(Rot'em Records - 2025)
Voto: SV

venerdì 20 novembre 2020

Setoml - Reincarnation

#PER CHI AMA: Black Melodico
I Setoml sono un nuovo progetto di DeMort (incontrato qui nel Pozzo con i suoi Luna) e di Krivoviaz Serge, vocalist dei I Miss My Death. 'Reincarnation' è il risultato del connubio di questi due artisti ucraini, otto tracce che faranno contenti gli amanti del black melodico. Il disco si apre con "Flames", un dirompente esempio di come la melodia possa esser messa a disposizione di un riffing serrato di matrice black, in una proposta che, pur non offrendo assolutamente nulla di innovativo, garantisce comunque tre quarti d'ora di musica solida e ben suonata. Una sassaiola di pezzi granitici che uno dopo l'altro ci vengono scagliati in pieno volto. Se la spietata "In the Cold Eyes" l'ho trovata alquanto banale tra l'altro con un songwriting piuttosto modesto, diverso è il discorso per "In the Gray Field of Hope", song devastante ma al contempo dotata di buoni arrangiamenti a cura di un lavoro di synth che la rendono decisamente più interessante anche nel suo pattern chitarristico. Più orientata verso il funeral doom è "Thousands Shimmering Souls", dove DeMort sembra trovarsi maggiormente a proprio agio con sonorità più oscure e solenni, anche se nella seconda parte del brano, i nostri tornano più indiavolati che mai con un riffing corposo e vivace e blast beat sparati a 299792458 m/s. Quello che ancora non mi convince è come l'eccellente voce di Serge mal si adatti a delle liriche che non sembrano affatto scritte per questa release. Un po' di spettralità ce la regala la lenta "By the Dark Lake", almeno nei suoi primi 90 secondi, visto il successivo e spaventoso attacco black, che si conferma ancora piuttosto scontato. Poi quando è la musica a parlare, non si possono discutere le capacità distruttive del duo ucraino, tuttavia il tutto rimane confinato all'interno di canoni ormai usurati. Un tentativo di deviazione dagli standard è offerto dalla tribalità percussiva di "Night Dance" e dall'imprevedibilità ritmica palesata nella seconda metà di "Their Wings Are Gray Like Spirits", che forse a questo punto indicherei anche come mio pezzo preferito insieme alla conclusiva "The Shadows Path". Qui, il duo di Kiev prova timidamente a staccarsi dagli stilemi classici ormai fin troppo abusati, pur non rinunciando ad una violenze sempre più traboccante. Direi pertanto di ripartire da qui e andare in cerca di una ben più definita identità musicale, coraggio, osate! (Francesco Scarci)

(Satanath Records/Kryrart Records - 2020)
Voto: 62