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martedì 21 dicembre 2021

Pirate - Left of Mind

#PER CHI AMA: Math/Prog Rock
Era il primo agosto del 2012 quando recensii questo disco. E la Bird’s Robe Records, nell'ambito della sua filosofia del "riscopriamoli", ecco riproporre una band fuori dall’ordinario. Sto parlando dei Pirate e del loro album di debutto 'Left of Mind', disco uscito in realtà nel 2009. La band si distingue dalle altre produzioni della label di Sydney con una proposta musicale alquanto originale, una fusion di stili e sfumature che partendo dal prog anni ’70, si fonde con colonne sonore e math rock, in cui concedere poi ampio spazio alla follia delirante di un sax impazzito, come accade nella opening nonchè title track, nella psicotica strumentale “Rough Shuffle” o nella stralunata ed oscura "Creepy". Fighi, lo dicevo allora, lo ribadisco oggi a distanza di anni che non ascoltavo questo lavoro. Sicuramente influenzati dal buon Mike Patton e da una qualsiasi delle sue creature, Mr. Bungle o Fantomas, i Pirate nelle otto tracce a disposizione, si divertono non poco a proporne di ogni colore e forma. Non stupitevi pertanto se in “Animals Cannibals” emergono echi di Faith No More o di un certo cyber alternative rock a stelle e strisce, comunque sempre contaminato da suoni freschi e moderni, qui dal piglio anche elettronico con un bel po' di synth a farla da padrona. Ma le qualità dell'ensemble non si discute e potrete anzi apprezzarla ovunque nel corso dell’ascolto di 'Left of Mind': dal basso tonante in apertura di "In the Balance" che ammicca ai A Perfect Circle, all'imprevedibilià alla The Mars Volta di "Daggers", ove avverto anche un pizzico del delirio dei Primus, in una song che, complice la presenza del famigerato sax, diventa anche la mia preferita del disco per il suo moto ondoso instabile. Si, insomma 'Left of Mind' è qualcosa che va accuratamente ascoltato e ponderatamente digerito, perché di certo non rimarrete delusi di fronte a cotanta ispirazione e genialità. Chiaro, riascoltarlo quasi dieci anni dopo mi fa sentire molti altri richiami che in passato non avevo colto e forse per questo mantengo il voto un po' più basso rispetto alla mia prima recensione, comunque una certezza. (Francesco Scarci)

(Bird's Robe Records - 2009/2022)
Voto: 80

https://birdsrobe.bandcamp.com/album/left-of-mind

mercoledì 1 agosto 2012

Pirate - Left of Mind

#PER CHI AMA: Alternative Rock, A Perfect Circle, Mr. Bungle
Devo essere sincero, inizio ad adorare sempre più la Bird’s Robe Records e la sua sfrontatezza nel produrre band, decisamente fuori dall’ordinario. Fino ad ora nessuna delle release rilasciate dalla label australiana riesce a trovare pari nel panorama musicale mondiale. Ciò che stupisce è che poi tutte le band sotto contratto con l’etichetta di Sydney, siano provenienti dall’enorme nazione oceanica. Non ultimi questi Pirate, che si distinguono ancora una volta per una proposta musicale fuori dall’ordinario, una fusion di stili e sfumature che partendo dal rock progressive anni ’70, si fonde con le colonne sonore, per trovare ampio sfogo nella follia delirante di un sax impazzito, come accade nella opening title track o la strumentale “Rough Shuffle”. Pazzi, sicuramente influenzati da quel bontempone che risponde al nome di Mike Patton e una qualsiasi delle sue creature, Mr. Bungle o Fantomas. I Pirate nelle otto tracce a loro disposizione ne combinano davvero di tutti i colori, cosi non stupitevi se in “Animals Cannibals” emergono echi dei Faith No More o di un certo alternative americano, comunque sempre contaminato da suoni freschi e moderni, perché di certo nel corso dell’ascolto di “Left of Mind” incontrerete suoni abili nel passare da sonorità rock old style con montagne di sintetizzatori stile seventies, a suoni stralunati o ambient, fino a sfociare nel jazz (sicuramente complice la presenza del famigerato sax). Le voci poi sono schizoidi, quasi la risposta australiana agli americani Primus; ma i nostri non si fermano certo qui, sono un uragano di genialità, e nella loro immaginaria musica, finiscono per convergere anche accenni di The Mars Volta, la sperimentazione dei Radiohead, l’oscurità dei A Perfect Circle, il tutto suonato nella vena metallica progressive dei Cynic. Si, insomma l’album dei Pirate è qualcosa che va accuratamente ascoltato e ponderatamente digerito, perché di certo non rimarrete delusi di fronte a cotanta ispirazione e genialità. Matti da legare! (Francesco Scarci)

(The Bird's Robe Records)
Voto: 85