#PER CHI AMA: Prog/Metalcore/Djent, Periphery, Tesseract |
Quando ho visto i Periphery dal vivo di spalla all’inarrivabile Devin Townsend, ho subito pensato: questa è musica da ragazzini. Tecnica pazzesca, intendiamoci, ma sotto sotto il vecchio trucco del metalcore è sempre lo stesso: strofe serratissime e ritornelloni strappamutande, ripetuti all’infinito. Con 'Imperial' dei francesi Magoa temevo di trovarmi di fronte all’ennesima goccia di questo oceano. Ma questa non è roba da ragazzini: è metal contemporaneo tinto di prog e core, sparato con velocità, violenza e una cura degli arrangiamenti e del songwriting davvero notevole. C’è del talento in questo quartetto parigino, e ce n’è parecchio. Sì, d’accordo: la batteria cavalca sulla doppia cassa, le chitarre si sprecano sui palm-mute, c’è qualche poliritmo djent – mai troppo complicato, intendiamoci – e ci sono i già citati ritornelloni melodici (“Faith” e “Afterglow”). Ma la voce di Cyd Cassagne non dà tregua nemmeno un secondo, capace di scream, harsh e pulizia come se non facesse altro nella vita; e le brutali “Kill Us”, “Resistance” e “Endlessly” vi faranno saltare sulla sedia. Non mancano spazi di sperimentazione (“Merge”, che forse assurge al ruolo di inquietante e disperata ballata o “Remember”, cortissima cantilena sussurrata che poi apre su un inferno di urla e tom) e anche qualche intelligente inserto elettronico (come nella title track “Imperial” e, in generale, dove l’arrangiamento apre alla melodia), ma alla lunga i 45 minuti di durata rischiano di stufare un po’. Per come è suonato, registrato e composto, comunque, 'Imperial' è un treno metal-prog riempito di esplosivo e lanciato a tutta velocità. Da ascoltare. (Stefano Torregrossa)
(Ten to One Records - 2016)
Voto: 75