Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Karnak. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Karnak. Mostra tutti i post

mercoledì 26 aprile 2023

Karnak - Melodies of Sperm Composed

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Techno Death
La band in questione nasce come Subtraction nel ’93 con una line-up differente; dopo cambi di formazione, di monicker, correzioni di stile, tre demo tape, un mini cd ed un cd, giungono a questo lavoro intitolato 'Melodies of Sperm Composed'. Non avevo mai ascoltato nulla di questa band e non immaginavo che in Italia esistesse un gruppo del genere! Infatti il sound del gruppo è composto da una personale e strabigliante miscela di death metal ipertecnico dal gran gusto compositivo e dalla grande varietà di idee ove ogni musicista dà l’impossibile ed ogni secondo di ascolto si rivela una sorpresa! Questi quattro matti sono irraggiungibili ma il più malato è probabilmente Gabriele Pala: le sue parti di chitarra sono folli e quelle di tastiera sono macabre, morbose, deviate, allucinanti, squilibrate, originalissime e totalmente fuori dall’ordinario! Questo gruppo insegna qui a come usare la tecnica come mezzo e non come fine, e spaccando pure il culo! Insomma, immaginate un disco che comprenda l’influeza di Meshuggah, Arcturus, Death, Nocturnus, Pestilence, Voivod, Cynic e compagnia bella, non era questo che stavate aspettando? Le liriche di questo disco parlano poi di malatissime perversioni e visioni di assassini ormai completamente estraniati dal mondo e probabilmente lo è anche chi le ha scritte! La stravaganza delle parti musicali calza perfettamente con le incredibli nefandezze raccontate dai testi. L’artwork è curato e a tema. La produzione è buona e il fatto che il disco sia stato registrato in soli quattro giorni, conferma l’eccelsa abilità dei componenti di questo magistrale gruppo. Ottimo lavoro.

(The Twelfth Planet Records - 2001)
Voto: 80

https://www.facebook.com/karnak.death/

giovedì 8 luglio 2021

Ananda Mida - Karnak

#PER CHI AMA: Psych Rock
Poco più di 21 minuti di musica per saggiare lo stato di forma dal vivo degli Ananda Mida, che abbiamo già recensito nel 2017 e nel 2019 qui sul Pozzo, con 'Anodnatius' e 'Cathodnatius', rispettivamente. La band torna oggi con un nuovo EP, 'Karnak', che comprende in realtà due tracce registrate live nel 2018 al Teatro delle Voci Studios (la strumentale "Anulios" e "Jam With Mario") e una nel luglio 2019, al Mirano Summer Festival ("The Pilot"). Si parte appunto con "Anulios", pezzo già incluso nel primo album, che vede nella raffinatezza delle chitarre il punto di forza di un brano che sembra qui dimenticare le fiammate stoner rock del combo italico. Tanto blues rock in sinergia con suoni psichedelici e il gioco è fatto per sei minuti spensierati, a tratti venati di un sottile velo di malinconia ma pure di una robusta dose di rock nel finale. Si passa ad una sorta di jam session, come riportato nel titolo del brano, a "Jam With Mario" e i suoi otto minuti e mezzo in compagnia di Mario Lalli dei Yawning Man, da più parti definito il fondatore del desert rock. Cosa aspettarsi quindi se non pura improvvisazione, con Mario a prendersi giustamente la scena con le sue magie alla sei corde, tra psych rock settantiano, blues e jazz. Che volete di più? C'è ancora tempo per "The Pilot" in effetti, song inclusa nel secondo lavoro, che dispiega in sede live tutta la forza e l'energia di cui si può godere assistendo ad una esibizione live del collettivo nostrano, con alla voce la performance inconfondibile di quel Conny Ochs, songwriter tedesco divenuto punto di contatto tra doom e folk americano. Insomma per ingannare il tempo e in attesa di vedere alle stampe una nuova release targata Ananda Mida, potreste dare un'occasione a questo 'Karnak', c'è il rischio di conoscere un aspetto dei nostri che forse vi era sfuggito in passato. (Francesco Scarci)

(Go Down/Vincebus Eruptum - 2021)
Voto: 72