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sabato 29 gennaio 2022

LVA - In Lvmine Ignis Vestri

#PER CHI AMA: Black Metal
Hanno dovuto migrare fino in Messico i nostrani LVA per veder pubblicato il loro nuovo lavoro. Il duo veneziano, che ricordo essere nato originariamente come progetto letterario nel 2006, rilascia questo 'In Lvmine Ignis Vestri' per la Ascension Records. Un disco che consta di tre nuovi pezzi che irrompono con "Seed of Inverse Ascension (Prava Cogitatio)" ed una chitarra di matrice tipicamente black, di quelle glaciali che evocano almeno all'inizio, il famigerato sound norvegese, ma che nel loro essere un po' disarmoniche, chiamano successivamente in causa i Deathspell Omega. E cosi si viene investiti dalla devastante furia musicale del duo veneto, composto da Gavorach e Oriax Nocturna, che amano creare muri sonori dissonanti e linee di chitarra acuminate come rasoi, irrobustite peraltro da uno screaming efferato. Il secondo pezzo è affidato a "A Selfish Hymn of Proclamation (Prava Elocutio)" e alle sue frenetiche ritmiche che non lasciano scampo nemmeno un secondo, fatto salvo quando al terzo minuto, i nostri si abbandonano finalmente ad un breve break atmosferico. Approfittate quindi di quei pochi secondi per prendere fiato prima di rituffarvi nel gorgo infernale in cui i LVA vi ingurgiteranno tra accelerazioni improvvise e frangenti di decadenza contraddistinti anche da un cantato più pulito e drammatico. L'ultimo capitolo è lasciato a "Monument of Failure (Prava Operatio)", un altro saliscendi ritmico tra caotiche raffiche di chitarra, vocals arcigne e atmosfere da incubo, fino a quel pianoforte che chiude in dissolvenza il disco. Alla fine, 'In Lvmine Ignis Vestri' è un lavoro gradevole, francamente con pochi spunti interessanti ed originali, ma che di certo farà la gioia dei fan del black metal più freddo e intransigente. (Francesco Scarci)