Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Hourswill. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Hourswill. Mostra tutti i post

domenica 3 gennaio 2021

Hourswill - Afterhours

#PER CHI AMA: Heavy/Prog, Nevermore
'Afterhours' è il nuovo EP dei portoghesi Hourswill che avevamo incontrato grossomodo un anno fa in occasione del loro terzo album 'Dawn of the Same Flesh'. Ritornano con un dischetto di sei pezzi ove accanto a vecchi brani dal vivo, estratti dal già menzionato lavoro e da 'Harm Full Embrace', il quintetto lusitano ci presenta anche un nuovo pezzo, l'opener "Inevitable Collapse II" e una rilettura di "Now That I Feel (L.S. Version)". La prima attacca con quel suo fare tra Nevermore e Anacrusis, sempre contraddistinta da una solida base ritmica e da una ricerca (non troppo efficace) di emulare a livello vocale, il compianto Warrel Dane. Poi a livello solistico-melodico conoscevamo già le potenzialità della band e non posso fare altro che confermarne le qualità. È il turno di "Now That I Feel" già contenuta in 'Dawn of the Same Flesh' e che non mi aveva certo entusiasmato lo scorso anno, torna con una versione che francamente mi spinge nuovamente a passare oltre, visto che fondamentalmente la differenza rispetto alla vecchia traccia è l'assenza di Neide Rodrigues alla voce a bilanciare quella di Leonel Silva. Non si discutono le doti tecniche dell'ensemble di Lisbona, ma si poteva fare anche a meno. Cosi come non si discutono le capacità della band dal vivo, abili a sciorinare uno dopo l'altro i quattro pezzi inclusi, a coinvolgere il pubblico con il loro heavy prog thrash, ma che a me personalmente non ha lasciato davvero nulla. Se siete fan della compagine portoghese, 'Afterhours' potrebbe, ma non è un obbligo, far parte della vostra collezione, altrimenti si può vivere tranquillamente senza. (Francesco Scarci)

(Ethereal Sound Works - 2020)
Voto: 60

https://www.facebook.com/Hourswill

venerdì 14 febbraio 2020

Hourswill - Dawn of the Same Flesh

#PER CHI AMA: Heavy Prog, Anacrusis
Ci eravamo lasciati nel 2017 con i portoghesi Hourswill alle prese col loro secondo lavoro 'Harm Full Embrace'. I nsotri tornano sul finire del 2019 con questo nuovo 'Dawn of the Same Flesh', album sempre targato Ethereal Sound Works, proponendo il loro classico heavy prog dalle forti tinte malinconiche, come dimostrato già dall'iniziale "Asherah", una song piacevole ma forse un po' troppo sdolcinata per i miei gusti. Le cose iniziano a migliorare dalla seconda "Innocence", un pezzo dotato di una bella base ritmica, ottime vocals, discrete melodie, ma poco altro. Non che si tratti di una song brutta, non fraintendetemi, anzi il suo strizzare l'occhiolino più volte ai Nevermore, la fa apparire anche interessante, però è quel senso di stra-sentito che dopo pochi minuti mi infastidisce e me ne fa perdere l'attenzione. Ci si riprova con "A Beauty in Bloom", un pezzo ben più tirato (che risulterà anche essere il mio preferito), complice un muro ritmico che sembra combinare nello stesso momento heavy, hard rock, prog e thrash, in una combo che mi ricorda un mix tra Anacrusis, Xentrix, Meshuggah e Saxon. Strano no? Vi basti però dare un ascolto attento a quelle chitarrone un po' sincopate verso metà brano per capire cosa stia blaterando. Si torna a delle sonorità più soffici con "Now That I Feel" e francamente questo è il lato che fatico maggiormente a digerire dell'ensemble di Lisbona, troppo dura per essere considerata la classica ballad, troppo leggerina per essere definita una song metal, per non citare poi quel duetto tra il frontman e la classica fanciulla di turno (Neide Rodrigues) a offrire i propri servigi canori dietro al microfono (la vocalist tornerà anche in "Hanwi"), che non ho trovato proprio appropriatissimo. Si ripassa al robusto heavy rock di "Enlightenment" con la voce di Leonel Silva fin troppo sopra le righe, mentre alle sue spalle, giochi di chitarre, basso e batteria, regalano attimi di grande interesse soprattutto nella seconda parte della traccia. Si arriva cosi al trittico formato da "Benightedness (Part I, II & III)", che lungo i suoi oltre dodici minuti alterna un po' tutti gli umori sonori del quintetto lusitano, dai suoni in penombra di quell'introduttivo piano (con terribile voce a complemento), passando da ringhianti riff di chitarra della seconda parte per arrivare fino alle partiture acustico jazzy-flamencate della terza sezione. Il disco ha ancora ben quattro da offrire ma soprattutto una schiera di numerosi ospiti da proporre. Tra questi, mi soffermerei su Agostinho Lourinho che nella conclusiva e già citata "Hanwi", trova modo di dar sfoggio della sua creatività al sax con un assolo pauroso in un caldo pezzo atmosferico che sembra esser stato concepito sulle spiagge di Salvador de Bahia dal duo formato da Toquinho e Gilberto Gil, per un esperimento questo, davvero riuscito. Che altro dire degli Hourswill quindi? C'è ancora sicuramente molto da lavorare; in "Dawn of the Same Flesh" si trovano cose decisamente interessanti alternate ad altre un po' più noiose e scontate, tuttavia mi sento di dare fiducia al combo portoghese auspicando in nuovi passi in avanti nel futuro della band. (Francesco Scarci)

(Ethereal Sound Works - 2019)
Voto: 67

https://www.facebook.com/Hourswill

giovedì 9 novembre 2017

Hourswill – Harm Full Embrace

#PER CHI AMA: Heavy Progressive, Morgana Lefay, King Diamond
Sempre dal Portogallo ecco un'altra release targata Ethereal Sound Works: si tratta degli Hourswill, che tornano a distanza di tre anni dal loro debut album, 'Inevitable'. La proposta di questo nuovo 'Harm Full Embrace' si conferma orientata verso un heavy progressive che si rende debitore ai Nevermore di Warrel Dane e soci. È infatti da subito chiaro il riferimento al vocalist dell'ensemble statunitense con la opener "Children of the Void", una song sicuramente articolata che però manca di una certa fluidità musicale che risulta palese durante l'ascolto. Nulla da eccepire sulle qualità tecniche del quintetto di Lisbona, forte peraltro del recente ingresso di Leonel Silva alla voce, che oltre emulare il già citato Warrel Dane, ad un certo punto sembra imitare lo stile canoro di Serj Tankian, in una song che mette in luce anche una buona sezione solistica e diversi cambi di tempo ed atmosfera. Le cose tendono a migliorare con la seconda "Blinding Light", anche se il sound continua a puzzare di vecchio, visto che mi viene a ripensare a 'Maleficium' dei Morgana Lefay, ecco non certo un album dell'ultima ora, ma che ci riporta indietro nel tempo di ben 21 anni! Quello che voglio dire è che la proposta degli Hourswill non è malvagia, anzi è ben curata nei dettagli e nella tecnica, però siamo nel 2017 e un qualcosa di simile me lo aspettavo piuttosto negli anni '90, oggi suona tutto come tremendamente già sentito e non adeguatamente modernizzato. Non mancano ovviamente episodi più interessanti: "Liberty Theory" ad esempio è una song più aggressiva, con una bella linea di chitarre, un buon chorus, ma soprattutto con un feeling (e dei vocalizzi) che richiamano quelli di King Diamond. Ultima segnalazione per "Everyday Sage", una lunga suite di oltre nove minuti, dotata di uno splendido arpeggio iniziale che mette in risalto le origini lusitane della band e che poi evolve in un bel pezzone di musica heavy con le palle. Insomma 'Harm Full Embrace' è un album discreto che pone le basi per un lavoro più sopraffino e ricercato per album futuri. (Francesco Scarci)

(Ethereal Sound Works - 2017)
Voto: 65

https://www.facebook.com/Hourswil