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domenica 23 giugno 2013

Duobetic Homunculus - Ani Já Ani Ty Robit Něbudzeme, šedněme Do Koča, Vozit še Budzeme

#PER CHI AMA: Prog metal, Avantgarde, Iceburn, Atheist, Uz Jsme Doma
Un titolo allucinante e lunghissimo (peccato che non sappiamo tradurlo!) per un duo al limite della realtà. Non poteva capitarci di meglio da recensire ed era dai tempi dei Vampillia (recensiti sul Pozzo dei Dannati) che uno splendido, impazzito duo di musicisti scatenati, fantasiosi, incontenibili non ci capitava tra le mani. Nelle note di copertina della loro pagina bandcamp si spacciano per una coppia di semplici metallari ma a Wokis e Walis, che si dividono strumenti vari e programmazioni elettroniche, il metal in senso stretto non va proprio a genio. Questi due strepitosi musicisti della Repubblica Ceca si fregiano del tocco metal progressivo degli Atheist, passando per il 70's prog dei Kultivator ed Hatefield and the North con la verve delirante dei Boredoms e Alboth e gli estremismi dei Sigh! Tirati e veloci, tecnici e precisi, folli, a volte nevrotici, psichedelici ma sempre con la bussola ben direzionata, così a ruota appaiono il piano, e un numero non meglio precisato di strumenti di tutte le razze e idee sonore da manicomio sparse tra i complicati brani del cd. Ci sono rumori, discorsi rubati alle tv e campionamenti, folk della loro terra e cori di musica popolare, il cantato in lingua madre è nevrotico e riporta alla mente l'avant garde di Uz Jsme Doma e il miglior Rock in Opposition in salsa metal. Giochi musicali psichedelici che ricordano vagamente i Beatles in acido e una energica forma di neo progressive che si riallaccia solo ideologicamente all'ultimo Steven Wilson ma suonato come se i Voivod suonassero una cover della Disharmonic Orchestra pensando agli Iceburn. La bellissima artistica copertina è estasiante ed e profondamente in linea con la follia del disco creata ad arte da Lucie Třešňáková. Dire di più per spiegare questa raccolta di brani è impossibile, non resta altro che ascoltare per credere e aprire questa scatola delle meraviglie, schegge impazzite di progressive rock schizzoide e delirante. Grandiosi e geniali, un album da non perdere! (Bob Stoner)