#PER CHI AMA: Black/Death, Unanimated, Bölzer, Deathspell Omega |
Il mio sguardo volge ogni giorno verso ciascuna delle quattro direzioni cardinali, cercando in ciascun paese nuove realtà da ascoltare e promuovere. Quest'oggi faccio tappa in Spagna, a Madrid per essere più precisi, e non tanto per celebrare le vittorie di CR7 e compagni, ma per scoprire una band che si muove nel sottosuolo da sette anni e che forse solo con questo nuovo EP, sembra voler emergere dalle viscere della Terra. Sebbene gli Aversio Humanitatis abbiano alle spalle già un disco (datato 2011) e due split cd, francamente non ne avevo mai sentito parlare, ma si sa, il potere di bandcamp ha un che di prodigioso. Ed eccolo il loro 'Longing for the Untold' girare nel mio lettore, con la sua furia dirompente, il suono cupo e minaccioso con cui apre la title track e la cascata lavica che emerge dall'infernale bocca di fuoco di questo primigenio terzetto black. L'opener è furiosa, malvagia nelle sue parti più lente e misantropiche, violenta e devota alla fiamma nera del black svedese (citerei come termine di paragone gli Unanimated) in quelle più veloci, con il vocalist a vomitare tutto il proprio nichilismo verso l'esistenza umana, peraltro con un growling davvero convincente che ben si amalgama con la potenza del trio. "Prison of Shattered Glass" è la seconda song, che mette un po' da parte i blast beat della opening track per concentrarsi su un suono più sulfureo, che si muove su un sound mid-tempo, carico di atmosfere nefaste, ove a mettersi in luce è una prova del batterista davvero poderosa sia nei tempi medi che nelle accelerazioni tipiche del post black. Non c'è luce ma solo tenebre, riesco a percepire addirittura l'odore pungente dello zolfo e ad esaltarmi comunque con le cavalcate melodiche di una band che va dritta al punto, con una chiara consapevolezza dei propri mezzi. La forza detonante degli Aversio Humanitatis torna a colpire nella terza "The Ever Shifting Path", una canzone mossa da un'animosità perversa che ha un che dei Deathspell Omega, ma anche l'irruenza degli svizzeri Bölzer in un attacco death black frontale che non concede alcunché se non in un improvviso ed ipnotico break centrale che ha il merito di stemperare l'arroganza musicale di questi ragazzi spagnoli, non certo dei musicisti in erba peraltro. L'insania dilaga nell'ultima "Advent of the Inescapable", song che rievoca i fasti del black metal "made in Sweden" ma che è ancora in grado di regalare una piccola sorpresa, a voi scoprirla. Alla fine, pur non inventandosi una beata cippa, gli Aversio Humanitatis confezionano un gran bel disco, peccato solo che duri venti minuti e qualche spicciolo in più, motivo per cui mi sento di penalizzarli di mezzo punto. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, non posso altro che dire "bentornati dall'Inferno ragazzi!" (Francesco Scarci)
(Blackseed Production - 2017)
Voto: 75