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domenica 8 ottobre 2017

Arkhon Infaustus - Passing the Nekromanteion

#PER CHI AMA: Black/Death, Morbid Angel
Di pochi giorni fa la mia riproposizione della recensione di quello che era l'ultimo lavoro degli Arkhon Infaustus, 'Orthodixyn': era il 2007, poi una decade di silenzio, in cui si sono rincorse più volte voci di cambi di line-up o peggio di scioglimento. Torna invece sorprendentemente con un EP nuovo di zecca, la band transalpina, fresca di un nuovo contratto con la Les Acteurs de L'Ombre Productions. Che botta ragazzi, il duo formato da DK Deviant e Skvm non ha di certo perso lo smalto dei tempi migliori ed è pronta ad assalirci con quattro song davvero arrembanti che risuonano imponenti nello stereo grazie ad un sound come sempre malvagio. Lo si evince dal litanico incipit affidato a "Amphessatamine Nexion", song monumentale per ciò che concerne la qualità e la potenza del suono erogato dal malefico duo parigino, che dopo un inizio volutamente timido e ragionato, esplode tutta la propria furia infernale attraverso un sound che chiama in causa ancora una volta i Morbid Angel, in un riffing terremotante sorretto dalla sontuosa performance di Skvm dietro alle pelli. E la prova del drummer (peraltro membro anche di Temple of Baal, Helel e The Order of Apollyon) si conferma anche nelle successive tracce. "The Precipice Where Souls Slither" è il classico black/death targato Arkhon Infaustus: sembra infatti che il tempo si sia fermato per Deviant e soci a quel 2007, in cui i nostri proponevano un sound oscuro, carico di un’aura misteriosa, ove inserire claustrofobici momenti doom e inquietanti atmosfere sataniche. E cosi pure fanno gli Arkhon Infaustus in questo 2017, con un suono contraddistinto da repentini cambi di tempo ('Blessed are the Sick' rimane un riferimento importante per l'act francese), scale ritmiche da urlo, vocals che si muovono tra il growl e lo screaming, tirate assurde di freno a mano e ottime aperture melodiche che individuano la seconda traccia se non come la mia preferita del lotto, sicuramente la più strutturata. Ombre doom danzano nell'inizio di "Yesh Le-El Yadi", traccia affascinante, che poi divampa in una militaresca porzione ritmica, che rallenta e accelera paurosamente in sgroppate di musica estrema, chitarre ruggenti e vocalizzi demoniaci. Un ritorno alla grande, certificato anche dall'ultima sperimentale "Corrupted Épignosis", oltre dieci minuti di musica strumentale al limite di funeral/noise/drone/avantgarde. Bienvenue à la maison! (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2017)
Voto: 75

lunedì 25 settembre 2017

Arkhon Infaustus - Orthodixyn

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black/Death, Morbid Angel, Mayhem
Che i cancelli dell’inferno si aprano e tutte le anime tormentate possano uscire... Questo potrebbe essere il motto dei francesi Arkhon Infaustus che nel 2007 diedero le stampe al loro quarto diabolico lavoro. Otto terrificanti tracce sono comprese in 'Orthodoxyn', album che tra l’altro, è stato rilasciato anche in digipack con ben 45 pagine di booklet e in 500 copie su vinile. Il sound della band transalpina è veramente oscuro, plumbeo, carico di un’aura misteriosa e quanto mai malvagia. Si parte con un trittico di brani davvero violenti, che viaggiano al limite tra black e death metal, ricordando vagamente i primi Mayhem e i Morbid Angel, per poi inserire claustrofobici momenti doom e inquietanti atmosfere sataniche. Gli Arkhon Infaustus non risultano sicuramente prevedibili, perché capaci di variare la loro musica con sapienti divagazioni in territori lontani dagli estremismi sonori a cui ci hanno abituato in passato. E così ne esce questo interessante lavoro, fatto di chitarre al vetriolo, ritmiche assassine con raffiche ultra veloci di blast beat, voci cavernose, urla terrificanti, ma pure intriganti rallentamenti in grado di farci impallidire, spaventarci a morte e portarci infine, sull’orlo della follia più pura. L’intero album viaggia su queste coordinate, con la seconda parte più orientata verso sonorità statunitensi, che strizzano l’occhiolino ai Morbid Angel. 'Orthodoxyn' si confermò come buona produzione per la Osmose Production, che dopo anni bui, tornò a riconfermarsi casa discografica in grado di produrre ottimi lavori. Album perverso ma affascinante! (Francesco Scarci)

(Osmose Productions - 2007)
Voto: 75

https://www.facebook.com/ArkhonInfaustus666/