#PER CHI AMA: Death Orchestrale |
Chiudo gli occhi e con "Archéia" eccomi calato nella massonica atmosfera di questo "Drama", vero e proprio cammino iniziatico in quindici gradi proposto dagli Amphitryon. Entro solo nel mio gabinetto di riflessione e perseguo, privo di ogni affidamento dogmatico, la mia rinascita. Avverto, nell’aria, l’odore dello zolfo, del sale. Melodie oscure e misteriche che riescono a solleticare, incuriosire e perché no, sorprendere l’ascoltatore. Avremo ben sei guide o, per tenerci al passo coi tempi, sei avatar ad accompagnarci in questo nostro onirico viaggio sonoro: gli Amphitryon, appunto, band francese di Boulogne-sur-Mer attiva dal non troppo lontano ’96. Anfitrione è il nome del mitologico personaggio greco col quale i nostri amici hanno deciso di battezzarsi. La leggenda lo vuole figlio di Alceo, re di Trezene e nipote di Perseo, eroe che sfidò Medusa. Ma di che sostanza stiamo parlando? Di cosa sono fatte queste canzoni? Dal punto di vista canoro assistiamo ad un Galileiano dialogo dei massimi sistemi: voce growl maschile da una parte a contrapporsi con due voci femminili, pulite, a volte sussurrate, dall’altra. Personalmente interpreto queste ultime come un tentativo di riportare in vita l’ormai dimenticato mito delle vestali, vergini che sanno ben gestire quel fuoco sacro sprigionato da canzoni come “Pantheon”, ad esempio, dal retrogusto “Carmino Buranico”: concedetemi questa licenza poetica. La traccia successiva, “Paths of Dementia” è a mio parere il pezzo forte del disco, mette in luce le perfette armonie tra chitarre dal riff distorto tanto amato dai metaller e controtempi di batteria. Il disco si chiude con Samsara, pezzo dalle curiose sperimentazioni canore che prevedono anche una seppur breve incursione in stile “tibetano”. Ascoltare per credere. “Drama” comprende, oltre al CD, anche un DVD che ripropone le stesse tracce presenti sul CD. Da notare, però, che in questo caso la durata del video è di circa cinque minuti più lunga rispetto la versione audio. Questi minuti aggiuntivi sono stati utilizzati per prolungare (a mio parere appesantendoli) l’intro e l’outro del concerto. Sul DVD sono inoltre presenti interessanti contenuti tra cui le biografie di tutti i componenti del gruppo. L’impressione finale che questo disco mi ha lasciato è quindi quella di un lavoro ben congegnato, sicuramente originale, che merita di essere ascoltato. (Rudi Remelli)
(Manitou Music)
Voto: 75