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lunedì 24 febbraio 2025

Tritonica – Per Grazia Ricevuta

#PER CHI AMA: Math/Prog Rock
Quale sia il confine che ancora deve essere valicato non è dato sapersi per il nuovo corso dei Tritonica, dove l'assidua ricerca dell'indefinito e del multi forma è divenuta una ossessione, un graal fatto di note da ricercare a ogni costo, una scatola sonora piena zeppa di idee, colori e umori di ogni tipo. Quindi, dopo un cambio di formazione che ha visto l'innesto del sax - che ha giovato molto a questa band - e conseguente radicale svolta stilistica, i nostri si ripresentano sul mercato con questo album dal titolo quanto mai azzeccato, ovvero 'Per Grazia Ricevuta'. Questo nuovo EP spinge ulteriormente verso nuovi orizzonti la band capitolina che, senza riguardi trita e macina generi di diversa natura. Così, in maniera naturale, ci si avvia a un intruglio sonoro che vede le basi ritmiche nell'alternative rock, che sia di stampo metal, rock, jazz core o prog è indifferente o meglio, con l'aggiunta di quel modo folle di vedere il jazz, come poteva essere visto da James White e i suoi Contortions, e in tempi moderni il riferimento va all'intramontabile Zorn, anche se la musica dei Tritonica nasconde molto di più tra i suoi ricercati intrecci sonori. C'è infatti un'attitudine che mi ricorda il rock in opposition nella sua sostanza. Questo però non è tutto, perché l'intro di basso di "Coagula pt.3", ad esempio, potrebbe essere perfettamente l'inizio di un brano dei Tool, anche se poi ci si inoltra in terre sperimentali e frastagliate dal sapore free jazz, rivisto in una matrice math rock. Questo disco farà veramente la felicità dei cultori del crossover (se ancora possiamo usare nel 2025 questa etichetta) alla ZU o Mr Bungle, un caleidoscopio di motivi e generi musicali da inseguire, il cui unico intento è quello di liberare la fantasia delle composizioni, che in "Suqutra" tocca perfino sentori del prog rock dei 70's in tinta barocca, senza perdere mai di vista il lato più duro, metallico e rumoroso della faccenda, e senza peraltro mai cadere nella banale riproposizione di un genere o di uno stile compositivo. Fantasia libera tutti! Sembra questo il leitmotiv che porta la band romana ad alzare l'asticella dei suoi brani, peraltro con notevoli risultati di qualità e tecnica, così da ottenere un sound variopinto e indefinibile, per un disco tutto da ascoltare e godere fino all'ultima nota. Un disco prevalentemente strumentale, dove la voce è usata solo a tratti e alla maniera degli esperimenti vocali di Joan la Barbara. Un album infine che ha la pretesa e la magia di farti ascoltare tra le note dei suoi soli quattro pezzi, un'infinità di influenze musicali, illudendo vanamente l'ascoltatore di essere a conoscenza, nota dopo nota, di quale musica questo disco tratta. Pirotecnico e fantasioso, un gioiellino sonoro che magari non sarà consono con le tendenze attuali, ma che fa riscoprire un modo di fare musica e ascoltarla, ancora carico di fascino e curiosità. Da ascoltare e riascoltare, ottima uscita! (Bob Stoner)
 
(GPL Music Corporation - 2025)
Voto: 75