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lunedì 28 novembre 2022

Newspaperflyhunting - Time Regained

#PER CHI AMA: Space Prog Rock
Quinto album per i polacchi Newspaperflyhunting, band che abbiamo già incontrato in occasione della recensione di un paio di loro album in passato. Particolarmente bistrattati dal sottoscritto peraltro, ritrovo il quartetto originario di Białystok con questo nuovo 'Time Regained' e il loro classico concentrato di sonorità all'insegna di un prog/post/space rock. Cinque i brani questa volta a disposizione dei nostri che aprono con "No Hard Feelings"e un sound che oserei dire vellutato, complice una musicalità malinconica e raffinata, con tanto di voce femminile a duettare con il buon Michał Pawłowsk, un duo che in passato non avevo trattato troppo bene. Diciamo che la performance del frontman polacco continua ad essere deficitaria, e a salvare la baracca ci pensa invece la prestazione del collettivo, musicalmente ottimamente preparato ed educato nella propria proposta prog rock. La seconda "One Minute" inizia in modo più arrogante con delle chitarre più roboanti ma dopo poco, il sound muta grazie all'ingresso della voce maschile. Rimane quell'approccio tipico malinconico della band polacca, pur sostenuto da un rifferama ritmato e da un bell'assolo di chitarra nella seconda metà del brano. Rimane lacunosa la prova vocale, mi spiace sottolinearlo, ma io cercherei una soluzione alternativa per dare più lustro alla proposta del combo. Con "Everything's Fine" i nostri riprendono a sfiorare i loro strumenti con una certa delicatezza anche se verso il terzo minuto irrompe la voce del vocalist, qui più convincente, e contestualmente, anche la musica acquisisce in aggressività, pur non rinunciando ad un certo sperimentalismo affidato ai synth che spezzano la mole di riff costruita dai quattro musicisti. E lo fanno con grande efficacia. Finalmente. Si arriva ad "Hallways" e agli arpeggi di chitarra che accompagnano la voce di Gosia in un pezzo che potrebbe suonare più come una ninna nanna che altro, anche se la sua progressione sembra (solo apparentemente) alzare i giri del motore verso il finale. In realtà, la traccia si mantiene piuttosto statica e poco incisiva. A cambiare l'esito del disco arriva la conclusiva "Another Island" e i suoi 12 minuti di soffuse sonorità space prog rock che ridanno un pizzico di energia (ma solo dopo il quarto minuto) ad un lavoro che sembrava essersi spento già dopo i primi tre brani. Il pezzo conferma comunque l'approccio onirico della band in un lungo break strumentale che denota quanto di buono racchiudono i Newspaperflyhunting nelle loro note. (Francesco Scarci)