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lunedì 24 ottobre 2022

Lividity - ...’Til Only The Sick Remain

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death Metal
Lo sprofondamento nella più cupa abiezione procura evidentemente, a taluni individui, una strana specie d’ebbrezza. Gli statunitensi Lividity, pornofili dichiarati, sfornano un album turpe e morboso, ma senza spingersi ai livelli di abbrutimento dei loro connazionali Waco Jesus (autori dell’album 'The Destruction of Commercial Scum', sulla cui copertina apparivano fotografie di gentili donzelle intente a defecare in faccia a dei pervertiti). Brutal death certo, ma non del tutto scontato come si potrebbe immaginare di primo acchito. Il suono delle chitarre non poteva esser più azzeccato: cambi di tempo e stop' & go contribuiscono a movimentare l’andazzo. La band dà il meglio di sé nei passaggi slow-doom, semplicemente catacombali. Purtroppo però, i Lividity ci infliggono i famigerati duetti voce gutturale-voce isterica; passi per la prima, che risulta coerente al truce contesto, ma la seconda è alquanto irritante. Ciò non toglie che '...’Til Only The Sick Remain' sia un album ben riuscito, più commestibile di molti altri esimi colleghi.

(Morbid Records/Metal Age Productions - 2002/2018)
Voto: 66

https://www.facebook.com/lividityofficial