BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Swedish Death |
Dalle ceneri dei A Canorous Quintet, death metal band svedese che ha avuto una certa notorietà in ambito underground negli anni ’90, sono nati i This Ending. E la proposta del quintetto scandinavo, identico nella line-up alla band originale, rigenerato dalla cura Metal Blade, in questo debut album non ha prodotto nulla di nuovo rispetto al passato. I nostri hanno cambiato nome, dopo una serie di esperienze con altri gruppi, ma il genere proposto risulta sempre lo stesso: il classico swedish death metal, riletto, se vogliamo, in chiave più moderna e tecnologica. Suoni bombastici, riffoni su basse tonalità, un growling cupo alternato ad uno screaming nervoso, una batteria bella corposa e sincopata grazie a interventi in blast-beat, ove nei frangenti più grind oriented risulta poco brillante (nonostante dietro le pelli sieda Fredrik Andersson, ex-batterista degli Amon Amarth), linee di chitarra melodiche ma non troppo, qualche vago inserimento industrial, giusto per modernizzare il sound, e il lavoro è completato. I dieci brani che compongono 'Inside the Machine' viaggiano tutti su mid tempos ragionati e calibrati, senza disdegnare in qualche frangente, fughe in territori più estremi, dove mi pare intuire, la band sembra trovarsi più a proprio agio. Il disco alla fine è piacevole, forse un troppo monolitico, con idee non del tutto originali e che alla lunga rischia di stancare l’ascoltatore. Tuttavia gli amanti del genere, un ascolto lo diano pure, potrebbero riscoprire qualcosa di interessante. (Francesco Scarci)
(Metal Blade - 2006)
Voto: 65
https://www.facebook.com/ThisEndingband/
Voto: 65
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