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martedì 21 agosto 2018

Giancarlo Onorato - Quantum

#PER CHI AMA: Rock cantautorale
Un songwriting palpitante e fervido di chiaroscuri sovente collocati in cinematica sospensione tra aspirazioni eteree e tentazioni carnali, apparentemente istintivo eppure, si sospetta, fattivamente cesellato canzone per canzone, nota dopo nota. Nei suoni, la distanza dal wave/post-wave italiano (Diaframma e Litfiba) degli Underground Life si assottiglia come linea di pensiero fino a compiersi, infinita e immaginifica. Fatta eccezione per "In Grazia", s'intende. La produzione, dilagante e caratterizzante eppure sapientemente misurata, fa venire in mente un po' il Daniel Lanois che si spende per Peter Gabriel ("La Norma dell'Attesa") e, un po' di più, il Gianni Maroccolo che si azzuffa con Giorgio Canali nei CSI (soprattutto "Scintillatori", ma anche altro). C'è tanto Nick Cave, nel pianoforte epico e dolente alla Bad Seeds early-90s, quelli di "Let Love In", in "Le Belle Cose", per esempio, o nel coro anodinico della successiva "Il Barocco del tuo Ventre", da confrontare con la maestà tragica di "Hallelujah". In Italia, Battiato (per motivi diversi: "Senza gravità" e "Primavera di Praga"), Claudio Rocchi e il secondo Battisti. Ehi, a proposito, capita anche a voi di canticchiare "I Giardini di Marzo" mentre ascoltate "Scintillatori"? No? Dite sul serio? (Alberto Calorosi)

(Lilium - 2017)
Voto: 80

http://www.giancarloonorato.it/