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giovedì 28 giugno 2018

The Old Dead Tree - The Water Fields

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Death/Gothic
Avevo particolarmente amato gli esordi dei The Old Dead Tree, per quella ventata di freschezza, portata nel panorama gothic death, che di certo non stava vivendo una fase positiva della sua storia. Continuando con il loro stile personale, la band transalpina continua a proporre il perfetto connubio tra heavy gothic emozionale e una spruzzatina di death metal. Devo ammettere però che l’inizio di 'The Water Fields' non mi ha convinto più di tanto: i primi due pezzi infatti, sono abbastanza scontati e sconclusionati; dalla terza traccia “Dive” in poi però, la situazione inizia a migliorare sensibilmente. La band ritrova l’ispirazione degli esordi, quando 'The Nameless Disease' sconvolse il mondo con quelle sue splendide melodie graffianti e per la calda voce di Manuel Munoz. In questo terzo lavoro, ormai datato 2007 che rappresenta ancora l'ultimo album per i nostri, le chitarre continuano a tessere linee dure e malinconiche al tempo stesso, con la voce di Manuel che si rincorre alternando il raro growling con la sua incredibile timbrica pulita. Trattandosi di un concept album sull’autoironia e sulla necessità da parte di alcune persone di fuggire dalla realtà o rimanere passive in stati d’ansia, l’album rispecchia umoralmente questi argomenti, passando da momenti di rabbia ad altri più meditativi, dove spesso, l’unico vero strumento rimane la voce di Manuel. Disperazione, angoscia e rabbia si alternano in una girandola di emozioni, un’altalena di suoni e colori gravitanti attorno ad atmosfere decadenti e ad altre più incalzanti. Gli Old Dead Tree si confermano cosi ottimi musicisti, dalle idee valide e abbastanza originali. Per i nostalgici del gothic, per i metallari classici e per coloro che ancora attendono un nuovo album targato The Old Dead Tree. (Francesco Scarci)