#PER CHI AMA: Old school black metal,
Mayhem, Celtic Frost
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Il black metal è un genere poco fantasioso ma certamente ampio, tanto che usualmente lo si identifica solo nella sua accezione della second wave tralasciando le radici thrash. I padovani Ars Goetia invece sono riusciti ad andare più indietro rispetto alle altre band che cercano di emulare, spesso con risultati deludenti, le icone del genere. Se solitamente le influenze o i plagi sono di band storiche come Darkthrone, Marduk o Burzum (per fare degli esempi profondamente differenti tra loro in modo da ampliare il raggio di possibili richiami), i nostri presentano un sound non votato alle gelide lande a cui solitamente facciamo riferimento, ma più ad una forma primordiale tipica dei primi lavori di gruppi fondatori come Mayhem, Bathory, Celtic Frost o Sarcofago, quando etichettavano la loro musica come "deathrash". La composizione è difatti minimale, sporca, non c'è millimetrica precisione ne elevata velocità ma solo oscurità e rabbia, la title-track all'apertura del disco ne è la prova, come la successiva "The Witch of Endor" mentre le tracce più rappresentative che scavano nelle radici musicali del genere toccando l'hardcore, punk e il thrash si trovano nella seconda metà del disco, come "Virgin Prostitute" e "Crusted Blood". Quello presentato dai nostri blacksters è un prodotto originale che emerge dal piattume "wannabe black metal", il quale purtroppo rovina questo genere culto generallizando tutti i loro adepti. L'unico lato negativo di quest'opera potrebbe essere la mancanza di mordente e la staticità della composizione, che nonostante un songwriting schietto ed old school rischia di annoiare a causa del minutaggio del disco. Ad ogni modo missione compiuta Ars Goetia! (Kent)
(Baphomet in Steel - 2013)
Voto: 70