#PER
CHI AMA: Death Doom, Hooded Menace, Evoken
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Seconda release ma esordio sotto Solitude Production per questa one man band tedesca che si affaccia sul troppo affollato e piatto mare del doom metal più estremo, con un nome poi che non è certamente d'ausilio. Al primo sguardo, l'artwork sulfureo emana un'aurea sciamanica e tribale che a contrasto con il font in stile cirillico, quasi illeggibile, rende agitato lo sguardo di quest'opera. Venendo al sound dei nostri, le tracce si salvano dalla normalità compositiva, o per meglio dire, sono normali perché sono scritte decentemente. Nonostante la musica cerchi di rispecchiare una qualsiasi tradizione old school, con tanto di vocals profonde e melodiche, l'album si regge grazie all'imponente muro sonoro innalzato dalla sezione ritmica, e qui si nota una vena personale non indifferente, grazie alle parti in pulito ed all'inserimento di una carica groove che accompagna l'ascolto abbastanza piacevolmente, anche se, per quanto mi riguarda, non ho troppo apprezzato perché ritenuto un escamotage per sorvolare certe ovvietà delle strutture compositive. Un disco che fa tuttavia trasparire qualche raggio di luce in fatto di originalità, la base c'è, bisogna solo rischiare, soffrire e immergersi un po' di più nel buio. (Kent)
(Solitude Production)
Voto: 65
http://doomed-band.bandcamp.com/album/in-my-own-abyss
Voto: 65
http://doomed-band.bandcamp.com/album/in-my-own-abyss