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domenica 6 febbraio 2022

Mona Kazu – Steel Your Nerves

#PER CHI AMA: Dark/Post Wave
Esce per il trittico Falls Avalanche Records/Urgence Disk/Atypeek Music il nuovo album di questo ottimo duo transalpino e vista la generosità della proposta, possiamo dire che il salto quantico dei Mona Kazu è avvenuto nel migliore dei modi e assolutamente in una forma splendente, luminosa, quasi accecante. L'evoluzione è impressionante, la voce di Priscilla Roy è divenuta possente, autoritaria, sognante, tesa, inquietante, protagonista e, brano dopo brano, si snoda tra i richiami canori di vocalist strepitosi e diversi tra loro, come Bet Gibbons o Kim Gordon, oppure, per la sua estensione vocale Ann–Mari Edvardsen dei mitici The 3rd and the Mortals o Rachel Davies degli Esben and the Witch. Ad una gran voce va equiparata una solida e credibile musica, che faccia incetta di tutto il background di una band che è in attività da più di un decennio e che sperimenta da sempre con generi opposti tra loro, trip hop, post punk, elettronica, rock alternativo e jazz d'avanguardia che, uniti solo per attitudine vocale e non per stile musicale, alle atmosfere cupe degli Avatarium (quelle più acustiche) della magica Jennie–Ann Smith, formano l'attraente stato sonoro degli attuali Mona Kazu. Aggiungete un velo mistico nel ricordo della compianta Andrea Haugen (Aghast/Hagalaz' Runedance) e avrete un quadro completo su cui valutare un'opera splendida, che dovrebbe essere osannata da tutti i cultori di musica alternativa. Un disco maturo e adulto che proietta la band in un emisfero magico, surreale, un altro mondo sonoro, etereo, riflessivo, affascinante. Franck Lafay che si occupa della musica ed è l'altra parte del gruppo. Da sempre i Mona Kazu si presentano come duo, ma questa volta si sono avvalsi anche della collaborazione esterna del bravo batterista/percussionista, Règis Boulard. Per il resto, l'ottimo mastering di Mathieu Monnot (Eyemat), ha consolidato la formula sonora perfetta per questo mix di generi, districandosi alla perfezione, tra bassi profondi, suono cameristico, post rock, teatralità e avanguardia, forgiando la variegata anima sonora di un album dal cuore dark, che in ogni sua canzone lascia senza respiro l'ascoltatore. Che i Mona Kazu avessero ottime qualità era indubbio da tempo, ma questo nuovo lavoro supera tutte le aspettative. Difficile trovare la miglior canzone, forse l'oscurità di "Birds" o il riff alla Sonic Youth di "Porto Twins" con la sua evoluzione trip hop ed il fantastico intermezzo avantgarde jazz, il buio romantico e futurista di "Troubles" che nel suo progredire riporta alla mente la natura musicale classica, drammatica e teatrale de "La Tristesses de la Lune", il brano dei Celtic Frost. Il fatto è che questa coppia di musicisti è riuscita a creare un vero e proprio capolavoro, una scatola magica di suoni e stili rimescolati tra loro in maniera magistrale, senza rinunciare al taglio underground, esaltando e innalzando le proprie qualità alla massima potenza espressiva, dando vita ad un album imperdibile che considero, a tutti gli effetti, una delle migliori uscite del 2021. (Bob Stoner)

(Falls Avalanche Records/Urgence Disk/Atypeek Music - 2021)
Voto: 88

https://fallsavalancherecords.bandcamp.com/album/steel-your-nerves

sabato 30 maggio 2020

Quietus - Chaos is Order Yet Undeciphered

#PER CHI AMA: Post-hardcore/Math-rock/Screamo
La Francia è ormai la vera fucina della musica estrema europea, con buona pace degli antichi pregiudizi: oltre alle certezze rappresentate da Blut Aus Nord, Celeste, Gojira, Deathspell Omega e Alcest, la scena d’Oltralpe continua ad offrire al pubblico novità interessanti come le stravaganze sonore di Ni e Igorrr. Anche il comparto hardcore transalpino non manca mai di confermare la sua vitalità, ed è proprio in questo filone che dal 2017 sguazzano i Quietus, gruppo in realtà molto attento a non fornire punti di riferimento ben precisi e votato alla contaminazione di stili. In 'Chaos is Order Yet Undeciphered' possiamo apprezzare il concentrato di screamo, mathcore e sonorità post-un po’ di tutto di questi quattro ragazzi di Charleville-Mézières, un miscuglio che a parole potrebbe far sorgere qualche perplessità, tuttavia il titolo scelto per l’opera ben rappresenta il suo contenuto. “Modern Rome” ci presenta un tripudio di ritmiche nervose, tempi storti e distorsioni ombrose a cavallo tra i primi Celeste e i Botch, il tutto però ben bilanciato da quegli intermezzi malinconici che è possibile riscontrare in band come i Touché Amoré. Ciò che propongono i Quietus è infatti un caos organizzato, dove ogni destrutturazione e ogni brusco cambio di tempo o dinamica contribuisce a dipingere un quadro dalle tinte estremamente fosche che fa da sfondo ai testi incentrati sulla critica dei costumi moderni e la decadenza morale. Le trame convulse di pezzi come “Jonny Crevé” e “Intrication Quantique” non a caso evocano immagini di claustrofobici paesaggi urbani e un senso di alienazione, con le sezioni più melodiche ed introspettive strategicamente posizionate in modo da offrire una via di fuga dall’incubo e spunti di riflessione sui nostri stili di vita asfissianti. 'Chaos is Order Yet Undeciphered' risulta tagliente e diretto come solo un album screamo può esserlo, e, malgrado si avverta una certa ripetitività di soluzioni, scorre fluido dall’inizio alla fine coinvolgendo l’ascoltatore nei suoi labirinti sonori. Stiamo parlando di un disco di esordio e le potenzialità per emergere in patria e all’estero ci sono tutte. Quietus, avanti così. (Shadowsofthesun)

(Urgence Disk/Wrong Hole Records/La Plaque Tournante/Itawak/I Dischi Del Minollo/Sleepy Dog Records - 2020)
Voto: 72

https://quietus.bandcamp.com/