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martedì 3 dicembre 2013

Sutekh Hexen - Monument of Decay

#PER CHI AMA: Noise, Black, Abruptum, Arckanum
Tipo la morte. Non so come altro descrivere questa catartica sinfonia degli Sutekh Hexen, gruppo californiano votato ad un noise lo-fi estremamente cupo e maledetto. 'Monument of Decay' è un EP di venti minuti formato da quattro tracce di egual durata che si apre con "Lastness", un tetro sentiero che conduce verso la perdita di ogni senso e speranza, delle note ripetute maniacalmente sotto un synth che sembra sussurare l'arrivo al punto di non ritorno. Questo punto si percepisce con l'entrata della drum machine in "...Of Emanation", che mi scuote radicalmente con il suo sound alla 'Nattens Madrigal', in cui tutta l'atmosfera di smarrimento si è già sedimentata dalla traccia precedente. La successiva "Dhumavati’s Hunger" torna a ricalcare le orme del noise in un constesto ancora più gelido e distaccato, come se rappresentasse la desolazione dopo la furia della tempesta, mentre l'ultima "Dakhma" è un'ascesa di diaboliche voci che si inseriscono in un tappeto di synth e una monotona chitarra baritona, e in cui il tutto viene reso ancor più inquietante dall'entrata di archi nel finale, il che ricorda qualche vecchia colonna sonora di Bernard Herrmann (Alfred Hitchcock, Orson Welles, Martin Scorsese tra gli altri). I Sutekh Hexen mi sorprendono drammaticamente con questa loro opera che però io vedo mutilata: dato l'enorme pathos evocato dalle composizioni, avrei preferito veder sviluppate le tracce in qualcosa di più sostanzioso, o semplicemente di più prolisso, in modo da poter godere pienamente del loro disagio. Credo alla fine che sia proprio il forte senso di inadattamento che percepisco nelle note di questo oscuro lavoro (che esce in una edizione limitata in una doppia cassetta), che abbia suscitato in me cosi sconvolgenti emozioni, quindi direi ben fatto, ma dal prossimo lavoro, mi aspetto un minutaggio decisamente più cospicuo. (Kent)

(Belaten - 2013)
Voto: 75

http://www.sutekhhexen.org/