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lunedì 4 ottobre 2021

Satyricon - The Age of Nero

#FOR FANS OF: Experimental Black
I cannot believe a great album that got such poor ratings. I think that one thing to notice is the atmosphere of the album. It's quite grim gives you the aura of sheer darkness and dimness. The music is phenomenal I mean the riffs are innovative and wholly original. I liked this whole way through it. They had some great songs they dished out. The originality of the compositions are quite astonishing. They totally kicked ass on here and the tempos were not very fast but groove laden. The riffs seemed to be put together very well. And the we fresh and new especially when black metal was still in its experimental phase.

I like the approach they took to their songwriting. It was quite thought out and well composed. The compositions were not at all quirky or sloppy. They were well accurate and the vocals were cool as well. This isn't an overly aggressive album, but it didn't need to be. For maybe that's the reason people sheered away from it because it wasn't fast enough therefore causing boredom. That's my assessment. But for me, I loved every minute of it. I thought that it was a good concept to show that black metal (like old Immortal) can have a thrash metal element to it. Especially Immortal, they are somewhat known for that.

Satyricon I never got into before I heard this album. That's when I first took notice of them. I thought "this band has a lot of offer the black metal community." And I still think they do. Even the negativity they receive they're (to me) one of the better known veterans of the genre. Then among Darkthrone, Immortal, and Naglfar still are making quality music as well. But on here, Satyricon takes a step in the experimenting with sounds I couldn't believe possible. And I love that groove sound to them. They're really attributed to that in this release the not so overly quick riffs though some songs they did up the tempo to.

Again, I liked this from start to finish. There wasn't a dull song on here to me. I think that critics needed to lighten up on the band and give them a chance for this style and approach. They know what they're doing in the songwriting aspect. And the production was quality. Everything was well heard and mixed. They didn't lag in any aspect of this here. If you're new to black metal, this is a good one to check out and send support to the band by buying a physical CD. This is good even if your preference is other genres because it has a mixture of sounds to it. Show support for Satyricon and check out this one! (Death8699)


(Roadrunner Records - 2008)
Score: 75

http://www.satyricon.no/

giovedì 22 agosto 2013

Satyricon - Volcano

BACK IN TIME

#PER CHI AMA: Black Sperimentale
Da più di un decennio seguo le sorti di questo colosso norvegese, che assieme ad Emperor e a pochi altri è riuscito a portare il black metal a livelli elevatissimi. Lavori come "Dark Medieval Times", "The Shadowthrone" e il capolavoro assoluto "Nemesis Divina" hanno segnato un'epoca e hanno posto le basi per la crescita di un genere che agli inizi degli anni '90 sembrava dover essere relegato unicamente all'underground. Ho sempre accolto con grande entusiasmo ogni prova in studio di Satyr e Frost e neanche il tanto contestato "Rebel Extravaganza" era riuscito a deludermi quando uscì nel 1999. Trovo che "Rebel Extravaganza" rappresenti tuttora il capitolo più estremo e misantropico della carriera dei Satyricon, un ottimo album che purtroppo non fu accolto in modo benevolo e venne criticato duramente, forse proprio per il suo carattere ostico e per l'abbandono totale delle atmosfere epiche e medievali degli esordi. Dopo l'uscita di "Volcano", ammetto però di esser rimasto sorpreso e disorientato leggendo tutti i commenti positivi che l'album ha ricevuto da stampa e affezionati e non mi sento di appoggiare in pieno questo verdetto collettivo che ha decretato la nuova creatura dei Satyricon come un'opera d'arte sublime ed innovativa. Indubbiamente "Volcano" ha ereditato le strutture spigolose e dissonanti di "Rebel Extravaganza" ma appare più scarno e diretto del suo predecessore, tanto da perdere quasi integralmente quell'aura ipnotica e malsana a cui il duo norvegese ci aveva abituati nelle sue composizioni più intricate. Solo "Angstridden" porta con sè l'inconfondibile marchio dei Satyricon mentre brani come "Suffering the Tyrants", "Mental Mercury" o "Black Lava", nonostante risultino formalmente perfetti e non manchino di alcuni spunti geniali, scivolano via senza far male e rimangono privi di slancio. Va anche detto che riesce difficile resistere a due pezzi esplosivi come "Repined Bastard Nation" e "Fuel for Hatred" -due macigni dalla vena rock'n'roll che suonati dal vivo, vi assicuro, risultano assolutamente travolgenti- ma questo non basta a far guadagnare quota a "Volcano", che purtroppo rimane soffocato dall'eccessiva smania di sintesi emersa nella sua stesura. Per quanto mi riguarda non c'è nessun tradimento delle origini, nessun cambio radicale di stile e non trovo nulla di sospetto nemmeno nel passaggio della band ad un'etichetta importante (affermare che Satyr e Frost siano diventati delle rockstar è semplicemente ridicolo)... più semplicemente, "Volcano" è un disco sottotono e alle volte un po' noioso, l'album di una band che resta comunque grandissima e rimarrà tale anche in futuro. (Roberto Alba)

(Capitol, 2002)
Voto: 65

http://www.satyricon.no/