![]() |
#PER CHI AMA: Blackgaze/Post Rock |
Ragazzi, credo di aver già spolpato questo disco a forza di ascoltarlo! 'Scorched Earth', sesto capitolo degli austriaci Harakiri for the Sky, è una bomba che non tradisce lo stile che li ha resi grandi, ma ci aggiunge quel tocco in più, quei dettagli sonori che fanno la differenza. Qui si sente un’influenza post-rock ancora più marcata, che amplifica la vena introspettiva che colpisce dritto al cuore. Si parte con "Heal Me", un’apertura che è un’esplosione di (post-) black melodico, con accelerazioni da brividi e la voce di Tim Yatras degli Austere, che s'incastra alla perfezione. Tra squarci eterei e una malinconia che ti prende alla gola, grazie a chitarre, tastiere da standing ovation e alle urla taglienti di J.J., questo pezzo è già un biglietto da visita pazzesco. E poi arriva "Keep Me Longing" e, giuro, pensavo che la prima traccia fosse il top, ma qui si sale ancora! Melodie che ti mandano in estasi, raffiche furiose, atmosfere shoegaze da sogno e break acustici che ti avvolgono: c’è tutto, e funziona alla grande. La complessità di questi brani è impressionante, ti travolge con emozioni forti, anche grazie a testi che parlano di un mondo che cade a pezzi e della sua fragilità – roba che ti fa pensare. Le canzoni sono belle lunghe, siamo sugli otto minuti di media, e nella mia versione limitata (oltre 70 minuti con due bonus track, tra cui la cover spettacolare di "Street Spirit (Fade Out)" dei Radiohead cantata dal cantante dei Groza), diventano vere e proprie mini-suite dove il duo viennese-salisburghese riversa tutto il proprio talento. Sentite "Without You I'm Just a Sad Song": quel break acustico alla Alcest è pura poesia, un brano elegante e sfaccettato che farà impazzire i fan di vecchia data e conquisterà chiunque si avvicini alla band per la prima volta. Il livello resta altissimo con "No Graves but the Sea" e soprattutto "With Autumn I'll Surrender", dove una melodia catchy guida un pezzo oscuro e avvolgente che ti tiene incollato dall’inizio alla fine. Ok, magari la durata totale del disco potrebbe spaventare i meno pazienti, ma la cura e la raffinatezza con cui questi due austriaci si muovono tra le tracce sono semplicemente da applausi. Non posso non citare poi, "Too Late for Goodbyes", con la voce potente di Serena Cherry degli Svalbard che affianca J.J. in un duetto che spacca, e la chiusura con "Elysian Fields", dove Daniel Lang dei Backwards Charm porta un vibe quasi pop, spingendo gli Harakiri fuori dalla loro comfort zone con un risultato sorprendente. Insomma, 'Scorched Earth' è un disco riuscitissimo, un viaggio sonoro che consiglio a chiunque a occhi chiusi. (Francesco Scarci)
(Art of Propaganda - 2025)
Voto: 84
https://artofpropaganda.bandcamp.com/album/scorched-earth
Voto: 84
https://artofpropaganda.bandcamp.com/album/scorched-earth