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giovedì 4 settembre 2014

Narrow House - Thanathonaut

#PER CHI AMA: Doom Avantgarde, Virgin Black
Poco più di un anno e mezzo fa, il buon Kent recensì il primo atto funeral doom degli ucraini Narrow House e ora mi ritrovo sulla scrivania il secondo capitolo di questi folgorati (non sulla via di Damasco) ragazzi di Kiev. Di quel genere non è rimasto quasi più nulla se non un senso di oscura malinconia che mi pervade l'animo dopo il suo ascolto. 'Thanathonaut' è un lavoro che ha colpito nel segno sin dalla sua intro, in cui è un apocalittico violoncello ad assurgere il ruolo di protagonista. Con "The First Day of the Rest of Your Life" mi rendo conto che della proposta originale del quartetto è rimasta solo l'atmosfera decadente, mentre il sound dei nostri strizza l'occhio ad avantgarde e doom classico, il tutto estremamente curato in ogni minimo dettaglio. Ottimi i suoni, altrettanto le vocals pulite che si muovono su un interessante quanto mai oscuro tappeto formato da chitarra e sax. Ma è ancora il violoncello ad attirare la mia attenzione nella track successiva, "Furious Thoughts of Tranquillity", andandosi ad incastonare come uno splendido gioiello nell'architettura forbita di chitarra/tastiera e sax. Le song sono brevi e quindi è anche più facile gustare di tutte le sfumature di cui sono striate. E soffermandomi più attentamente su "The Midwife to Sorrows", non si può non percepire il refrain inconfondibile di "Extreme Ways" di Moby, colonna sonora della trilogia 'The Bourne Identity'. Sonorità folkish-avantgarde si uniscono a divagazioni di matrice jazzistica in "The Last Retreat", mentre le atmosfere gotiche e dark sono contemplate in tutto lo scorrere del disco. Tutti i generi ben si amalgamano nei 40 minuti di 'Thanathonaut' grazie alla bravura di questi musicisti, agli ottimi arrangiamenti e all'azzeccatissimo utilizzo di due strumenti che tornerei a sottolineare: sax (meraviglioso peraltro nella sua veste solistica nella title track) e violoncello. Il nuovo approccio musicale dei Narrow House ci regala un lavoro che viaggia una marcia in più rispetto al vecchio 'A Key to Panngrieb'. "A Sad Scream of Silver" è un altro brano strumentale dalla forte aura malinconica, mentre "Crushing the Old Empire" soffre di un leggero retaggio funeral. "Doom Over Valiria" funge virtualmente da pianistico outro del disco, visto che l'ultima traccia non è altro che una cover completamente rivista (e cantata anche in lingua madre) di "Renaissance" degli australiani Virgin Black, band di riferimento per i nostri eroi di oggi. Narrow House, il nuovo vento che arriva dall'est. (Francesco Scarci) 

(BadMoodMan Music - 2014)
Voto: 80

mercoledì 5 dicembre 2012

Narrow House - A Key To Panngrieb

PER CHI AMA: Funeral Doom, Thergothon, Unholy
“Una chiave per Panngrieb”. Un occhio, una serratura e delle mine sono inserite, in uno stile surreale in una gamma di colorazione opaca e infelice. Si scaglia subito contro gli organi visivi, il curioso artwork in stile krautrock, utilizzato per presentare questo debut album dei Narrow House, band ucraina proveniente da Kiev. Quattro tracce di puro funeral doom, ci cullano dolcemente per tre quarti d'ora facendoci riprendere speranza nella immensa ma stagnante situazione del doom estremo dell'est Europa. La prima cosa che mi fa alterare immediatamente è però la completa impostazione del booklet in cirillico, come faccio a leggermi i testi e tutte le altre cose inutili, se non riesco neppure a decodificare la scrittura? Io voglio bene alla Solitude Production ma non può giocarmi questi scherzi. Il fatto è che non ho ancora capito cosa sia codesta Panngrieb, non so voi ma io la notte non dormo. Oltre a ciò, un'altra cosa che non mi sta proprio a genio è la cover degli Esoteric nel finale; apprezzo l'aria di gioventù del gruppo che vuole rinnovare l'ambiente con una cover, ma nel funeral doom non ho un buon occhio per questa cosa, soprattutto se occupa quasi un terzo dell'opera. Biricchini questi “Casa Stretta”, perché non disdegno tanto la cover ma identifico ciò, come voglia di non creare una traccia propria e quindi di disimpegno. Ad ogni modo, ascolto dopo ascolto sono sempre più soddisfatto di questo full length perché denota un notevole sviluppo dal genere classico, un po' come stanno facendo gli Ea, e difatti alcuni studiosi del generi stanno identificando (ed etichettando) questi nuovi lavori come atmospheric funeral doom. Il suono è calibrato in modo da risultare ampio per far respirare completamente ogni momento dell'opera, con i volumi non eccessivi per permettere di godere della dinamica nei vari cambiamenti d'atmosfera. I Narrow House potrebbero essere dei validi capofila di un nuovo movimento doom. (Kent)

(Solitude Productions)
Voto: 70

http://narrowhouse.bandcamp.com/