#PER CHI AMA: Post-core, Jesus Lizard, Nekropsi, Dag Nasty, Pixies |
I Dead Birds sono una band inglese proveniente da Cumbria, che ci presenta il primo lavoro autoprodotto composto da dieci tracce tese e nevrotiche, cariche della tensione che ha fatto emergere band stratosferiche come i Nirvana. Quella carica, selvaggia, incontenibile, che risiedeva nell'album 'Bleach' e che mescolata ad una buona vena psichedelica dava nuova vita ad un genere poco compreso e figlio illegittimo dell'hardcore, il mathcore. Il combo inglese si definisce come molti in questa epoca, post-core ma lo stile canoro variegato, la sonorità scarna e obliqua ricordano alcune cose dei grandissimi Quicksand, certe dei complicati Nekropsi, vagamente la psichedelia garage punk dei Mudhoney (vedi "Pictures"), la follia spaccaossa dei Jesus Lizard e lontanamente i chiaroscuri schizoidi dei Rolo Tomassi ("He's Asexual"). Il legame con 'Bleach' dei Nirvana è dovuto alla tipologia di suono usato dalla band: batteria dinamica sempre in primo piano, voci aggressive e sgangherate, chitarre taglienti e basso pulsante sparato in faccia. Il disco mostra anche delle ottime suite delicate come la bellissima "Bear Hug" dove la band mostra tutto il suo background pop di classe sfiorando apici di liricità vicini ai migliori Beautiful South, apertura del tutto inaspettata, riuscita al 100% che ci fa tanto piacere. Potremmo aggiungere i Dag Nasty e il quadro sarebbe solo in parte completo perché l'alternative punk di questa strana band gode anche di un pizzico di quella irresistibile scanzonata vena che rese splendidi alcuni album dei Pixies (vedi 'Trompe le Monde') e persino echi dei The Clash più dub (nel brano "Through the Trees"). Nessuna pretesa d'innovazione, tanta energia, tanta fantasia nel rimescolare i generi più variegati, e una buona dose di personalità... magari non sfonderanno le classifiche di vendita ma lo spirito c'è e questo ci basta per amarli così come sono. Disco consigliato! (Bob Stoner)
(Self - 2014)
Voto: 75