#PER CHI AMA: Stoner/Psych/Doom |
La band di Senigallia dopo un EP del 2014, immette sul mercato grazie alla Red Sound Records, un album di caldissimo stoner rock saturo di polvere e pesantezza, dal titolo 'Of Trees and Demons'. La grafica di copertina, curata dall'artista Stonino, è impeccabile, concisa, psichedelica e astratta al punto giusto, mentre la musica contenuta nel box, soffre benevolmente dei retaggi più noti del genere, recuperando forme e sonorità dai ben più famosi alfieri della musica del deserto, come Kyuss, Goatsnake, Fu Manchu, Orange Goblin, Sleep e Nebula. In realtà questa appartenenza così vistosa risulterà una carta vincente nel sound della band che alla fine si presenta molto professionale ed alquanto originale. La commistione di generi e la sua intelligente mescolanza fa in modo che l'intero album scorra felicemente nelle nostre vene, risvegliando vecchi amori dell'epoca d'oro, che assai di frequente le stoner band moderne nemmeno si sognano di fare, risultando troppo spesso e volentieri tutte omologate. I Narrenschiff si muovono nell'heavy psichedelico con lanciatissime scorribande lisergiche, con abilità e profonda conoscenza del genere, risultando compressi, pesanti, e con un vocalist, Riccardo Pancotti, la cui voce porta un timbro vintage volutamente monotematica in stile Saint Vitus/Orange Goblin, anche se più bassa e salmodiante, quasi blues alla Fatso Jetson. Nei brani convivono momenti di alta allucinazione e stati di deflagrante voglia di watt sparati a tutto volume, frenesia con ogni song tesa e pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Ottimi musicisti, una produzione eccellente, accompagnata da recording e mixing dell'ingegnere del suono Gianni Drone Manariti al Red Sound studio tra i confini nazionali (Petacciato – CB) e mastering a New York da parte di James Plotkin, fanno di 'Of Trees and Demons' un buon album stoner al 100% e come detto, brano dopo brano (vi segnalo tra le altre “Event Horizon” per l'utilizzo del digderidoo nel suo interno) si ha l'impressione di navigare attraverso i suoni di quelle band storiche e rivivere esperienze allucinogene passate. C'è molta passione in questi ragazzi rimasti esposti al sole dei deserti americani per troppo tempo, il tempo necessario per rubare tutti i segreti della sua musica e risuonarla alla grande. (Bob Stoner)
(Red Sound Records - 2015)
Voto: 80