#PER CHI AMA: Black/Shoegaze, Alcest, Agalloch |
Il vento soffia timido tra le fronde degli alberi in un paesaggio al limite della desolazione. Solo poche montagne circondano il rarefatto panorama. Questo è quanto dipinto dagli austriaci Ellende nel loro omonimo lavoro che ne rappresenta anche il full lenght d'esordio. Album che si apre con la semi acustica "Wind" che delinea alla perfezione la proposta del duo di Graz: un post black dalle tinte autunnali. La opening track apre con un bell'arpeggio malinconico che va evolvendosi in una traccia nostalgica in cui la componente black ferale (urla lontane e una ritmica serrata in stile Austere) ha la meglio su quella più ambient, solo in pochissimi frangenti. Segue "Berge", e lo shoegaze a la Alcest si palesa nel sound dei nostri andando a cozzare con le partiture più rozze del black cascadiano. Musica decisamente da pelle d'oca, in grado di emozionare l'animo anche dei più tenebrosi black metallers. Lukas (responsabile di tutti gli strumenti) e Anne (alla viola e violino) sanno come prenderci per mano e condurci nel loro mondo in bianco e nero, in cui la serenità riesce a convivere con una straziante malinconia. Un paradosso si, ma è il sentimento che si percepisce dall'ascolto di questo album incredibile. Echi armonici dei Katatonia di 'Brave Murder Day' si avviluppano al folklore degli Agalloch, intrisi da quell'amore per l'acustica che invece hanno gli inglesi Falloch. Eccoli i riferimenti principali che si possono ritrovare nella matrice musicale degli Ellende, ovviamente rivisti con una certa personalità e diverse buone idee. 'Ellende' non è un album lunghissimo, quindi non vi stancherete certo di ascoltarlo: sei brani, la cui durata media si assesta sui 7 minuti, in cui anche voi vi innamorerete delle struggenti melodie disegnate dagli archi, e meravigliosa a tal proposito la strumentale "Aus Der Ferne Teil I". "Feuer" è una song un po' più canonica, che non spinge mai sull'acceleratore e che vive i suoi momenti più emozionanti, quando il sound viene congelato su ritmi rallentati che emanano un profondo senso di disagio, complici anche le arcigne vocals di Lukas. Lo spettro post rock/shoegaze di Neige e soci aleggia assai percettibile sui nostri, ma non confondete il plagio dall'ispirazione. In questo lavoro assai importante è la formazione classica dei due musicisti austriaci che viene profusa in tutte le tracce qui contenute, anche nella lenta e depressiva "Meer" ove su un ritmica mid-tempo, i violini ricamano splendide e tenue melodie che ammorbidiscono la proposta del combo. A chiudere anzi tempo la release, arriva la seconda parte di "Aus Der Ferne Teil II", song più rabbiosa in cui coesistono tutte le componenti umorali di 'Ellende', quella estrema, l'anima eterea post rock, la classica, e una più spirituale neo folk, per un finale che conferma le enormi potenzialità degli Ellende, a cui mi sento di suggerire l'impiego anche di qualche clean vocals a placare l'ardore selvaggio delle malefiche scream vocals. Grande debutto. (Francesco Scarci)
(Talheim Records - 2013)
Voto: 80
http://www.ellende.at/
Voto: 80
http://www.ellende.at/