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domenica 26 marzo 2017

Winterkyla - Uppland

#PER CHI AMA: Epic Black, Windir, Dispatched
L'Uppland è una provincia della Svezia, collocata nella regione dello Svealand, che include peraltro la capitale Stoccolma. Il titolo di questo EP di debutto vuole essere verosimilmente un tributo alla terra d'origine del mastermind che sta dietro a questa nuova band svedese, i Winterkyla. Le informazioni disponibili sul nostro nuovo eroe sono però assai limitate: si sa solo che Requiem è colui che governa questa gelida creatura nordica (il significato del monicker dovrebbe essere infatti raffreddamento invernale) e che ci propone, nelle cinque tracce contenute in 'Uppland', un black per lo più atmosferico. Si parte però con il sound rock progressive di "Frystad", il che farà storcere il naso a coloro che, poco sopra, avevano letto di una proposta all'insegna del black. Siate fiduciosi, perché superato l'impatto iniziale, peraltro assai piacevole, il factotum scandinavo si lancia con "At the Mountains of Madness" con una proposta che a livello di melodie sembra richiamare i Windir, mentre quel suo cantato nevrotico, mi ha ricordato i Dispatched. La canzone però è assai eclettica e si passa da un inizio assai tirato ad una seconda parte più compassata, che lascia intravedere spiragli di grande potenzialità che per ora rimangono non del tutto espressi, ma che se esplorati adeguatamente, potrebbero anche far gridare al miracolo. La terza parte della song riprende quella furia iniziale, che viene stemperata dall'interludio militaresco della terza track. "Winter in Bloom" ha un'introduzione carica di suspense, con un approccio molto vicino alla colonna sonora di un qualche film giallo; poi partono le galoppate in tremolo picking, i blast beat e le screaming vocals, in quella che è la traccia più violenta del disco. Ancora keys minimalistiche in apertura della title track, ultima song del dischetto (che dura comunque la bellezza di 27 minuti), accompagnate da una chitarra che disegna una trama che non definirei proprio lineare ma che mostra un carattere quasi sperimentale, in una traccia dove il cantato, forse il punto debole dei nostri, è fortunatamente messo da parte. I Winterkyla alla fine sembrano avere buone idee che se convogliate nella giusta direzione potrebbero rivelarsi addirittura originali. Come assaggio comunque 'Uppland' non è affatto male; ora, se volete il cd, fate presto, c'erano 50 copie e una l'ho già presa io. (Francesco Scarci)