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domenica 26 gennaio 2020

Dan Auerbach - Waiting on a Song

#PER CHI AMA: Blues/Folk Rock
Più che lo sbandierato omaggio alla adottiva Nashville, dove D-A vivachia da quasi 10 anni al pari dell'intero nu-establishment musicale americano e di conseguenza mondiale, l'album sembra più una specie di caricatura lomografica di quel sunglass-folk californiano anni sessanta visto attraverso quegli occhialetti a raggi X per vedere le donne nude che avete sempre sognato di acquistare da bambini. Stiamo parlando praticamente dell'intero album, da "Waiting on a Song a "Show Me", insolitamente monotono e in questo senso, ammettiamolo, scarsamente auerbach/iano. Costituiscono (blanda) eccezione un paio di auerbaccanali disco-funky in Key musicale assolutamente Black ("Undertow" e "Malibu Man" che sarebbe una mocking song dedicata all'amico Rick Rubin - esiste forse qualcuno al mondo che non è amico di Richettone Dollarone?) e "Shine on Me", un misurato e astuto omaggio a certo roots disimpegnato anni '80 (cfr. il Tom Petty dei Travelling Wilburys) con tanto di ospitata celebre (un praticamente impercettibile Mark Knopfler), non a caso scelto come singolo trainante del dischetto. In un'intervista D-A racconta che la sua giornata tipo consiste nel preparare la colazione per la figlioletta e poi chiudersi in studio fino a sera. Non sorprende che il disco parlotti con discutibile ispirazione di quanto sia bello starsene lì ad aspettare che arrivi l'ispirazione ('Waiting on a Song') e di quanto scarsamente accessibile appaia il mondo esterno ("King of a One Horse Town", ma anche "Never in My Wildest Dreams"), specialmente guardandolo dalla finestra dello studio di registrazione. Ma il rock ahimé è dove è sempre stato, vale a dire là fuori, caro D-A. In bocca al lupo. (Alberto Calorosi)

(Easy Eye Sound - 2017)
Voto: 55

http://danauerbachmusic.com/