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domenica 25 febbraio 2018

Térébenthine - Visions

#PER CHI AMA: Post Rock, Mogway
Circolarmente ossessive come una sorta di malta sonora all'interno di una betoniera, le visioni oniriche dei francesi Acquaragia si concretizzano in un tumultuoso magma che scende inesorabile dalle pendici del suono inglobando suggestioni consolidate (Mogwai, Don Caballero), incapace per sua stessa natura di produrre alcunché, se non un'uniforme distesa di suono ribollente ("Au Nom du Paère" e "Poupée Charette"). Costituisce notabile eccezione il saliscendi psych raccontato in "Mer Noire" esordiente da desertiche sensazioni early-floydiana per svilupparsi (egregiamente) nei tre stati della materia: prima liquido, poi solido e infine gassoso, cui fa da contrappeso la furia sublimante solido/ gas/solido espressa più avanti nella robusta "Goutte d'Eau". Analogamente, in "Un Jour Encore", la materia pulsa orizzontalmente, aggredita dal diluente, in un'interminabile successione di ipotetiche rarefazioni e condensazioni sonore. L'omaggio a Jackson Martinez, attaccante tra gli altri, di Porto e Atletico Madrid, ammiccherebbe ai Mogwai di 'Zidane, un Portrait du XXIe Siècle'? Un album complessivamente materico, proprio come si conviene per il genere a cui si riferisce, più digressivo che aggressivo e, in verità, affatto eccellente per ispirazione o per produzione. (Alberto Calorosi)

(Atypeek Music/Poutrage Records - 2017)
Voto: 65

https://terebenthine.bandcamp.com/album/visions

venerdì 22 febbraio 2013

Astral Sleep - Visions

#PER CHI AMA: Death Doom, Pantheist, Shape Of Despair, Saturnus
Mi ha preso immediatamente questo ultimo lavoro degli Astral Sleep. L'artwork acceso attira subito verso l'ascolto delle quattro "visioni" proposte dal gruppo finnico che non deludono grazie a dei suoni degni con un'equalizzazione perfetta, riffoni melodici intrisi di pesantezza contornati da atmosfere sonnolente. L'oscurità non manca di certo in questa release ma non è poi così cupa e preminente come nelle altre pubblicazioni Solitude, ed è ciò che accompagna per tutta la durata dell'ascolto, dato che il songwriting e lo stile è differente per ogni traccia, rendendo diviso l'album ed esaltandone le singole composizioni. Una cosa che mi ha fatto veramente molto piacere ascoltare in “Visions” sono le venature progressive rock e jazz che rendono complete le composizioni del quartetto. Gli unici aspetti negativi di quest'opera alla fine sono la voce ed i testi, anche se penso che la prima dipenda dalla seconda, questo perché i testi sono di una banalità ed una bassezza lessicale indirettamente proporzionali alla qualità musicale delle parti strumentali. Per il resto un gran disco che saprà farsi apprezzare da tutti gli ascoltatori del doom metal di matrice sofferente che amano le contaminazioni più soft. (Kent)

(Solitude Productions)
Voto: 70

http://astralsleep.bandcamp.com/album/visions