BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Death/Thrash |
Quando c'era da spaccare, i Defleshed non si tiravano certo indietro. Il quinto lavoro degli svedesi (prodotto da Daniel Bergstrand - In Flames, Meshuggah, Strapping Young Lad) si conferma infatti come sempre furioso con dodici macigni, di breve durata (36 minuti) ed elevata intensità, a travolgermi, violentando le mie orecchie e frantumando le mie ossa. Il rullare spaventoso della batteria s’insinua nella mia testa, rischiando di mandare in frantumi il mio sistema nervoso. Una chitarra pesantissima sorregge il massacro prodotto dalle pelli di Mathias Modin, che ha fatto un lavoro mostruoso su questo 'Reclaim the Beat', album oramai del 2005, ma sempre attuale nei suoi suoni furibondi. La voce di Gustaf Jorde, si conferma poi, una delle migliori nel genere. A livello di adrenalina rilasciata e di violenza profusa, non c’è nulla da discutere sul cd dei Defleshed, l'ultimo prima dello split definitivo dell'act di Uppsala. L’unica pecca è che, come spesso accade per il death puro, i brani si assomigliano un po’ tutti. Ho dovuto, infatti, attendere l’ottava traccia, “Red hot” e la successiva “May the Flesh be With You”, per percepire un qualcosa di leggermente diverso dal resto dell’album: un accattivante (per favore passatemi il termine) chorus, un timido assolo e un differente refrain, caratterizzano infatti queste due songs. Per il resto, è il classico disco trita budelle di uno degli act più dirompenti della scena death metal. Solo per amanti del genere. (Francesco Scarci)
(Regain Records - 2005)
Voto: 65