Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Odd-Rey. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Odd-Rey. Mostra tutti i post

venerdì 13 dicembre 2013

Odd-Rey - S/t

#PER CHI AMA: Hard Rock, funk, Black Crowes, Led Zeppelin
Per gli Odd-Rey il mondo sembra essersi fermato nel 1992, in un imprecisato momento tra l’uscita del secondo album dei Black Crowes e gli esordi dei Blind Melon o gli Spin Doctors, quando i Guns & Roses erano le più grandi rockstar sulla faccia della terra. Il loro hard rock di strada innervato di striature blues e funk sarebbe stato perfetto per percorrere le highway americane in una decappottabile in quei giorni di stivali, capelli lunghi e jeans scampanati. E i quattro vicentini non fanno nulla per nascondere le loro influenze o l’immaginario a cui attingono a piene mani, basti dare un’occhiata alla copertina del loro cd. Schiacci play e ti trovi sommerso dalle colate di soli chitarristici, le ritmiche incalzanti e gli intermezzi funkeggianti di “Some Humanity”, un perfetto manifesto per il suono del gruppo, incendiario e convincente come la voce aspra e tirata di Filippo Zorzan, anche se rischiano però di far passare i Black Crowes per avanguardisti. Gli ingredienti vengono poi ben dosati e distribuiti lungo gli 8 brani (compresa ghost track dopo la conclusiva “Ipnotis”, in puro stile anni '90) rispettando tutti, ma proprio tutti, gli stilemi (per non dire i clichè) del genere. A favore degli Odd-Rey giocano comunque una tecnica invidiabile, una bella convinzione nei propri mezzi e la capacità di riversare tante cose e tante idee, per quanto poco originali, in brani compatti, potenti e mai prolissi, sia quando guardano smaccatemente alla band dei fratelli Robinson (“Stay Simple” o la ballata “Rebirth”), sia quando provano a deviare dal percorso come nell’interessante “Your Tree”, dove una rilassata andatura con battuta in levare si trasforma in un hard spesso, rallentato e ciccione, su cui le grida stidule di Zorzan arrivano a ricordare il compianto Bon Scott. Per chi pensa che gli ultimi vent’anni non siano mai esistiti, questo disco sarà un must-have assoluto. Per tutti gli altri, rimarrà un piacevole ascolto licenziato da quattro ragazzi che fanno la loro cosa fregandosene di tutto e tutti, con entusiasmo e sincerità. Non poco. (Mauro Catena)

(Self - 2013)
Voto: 70

http://www.oddrey.it/