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domenica 7 maggio 2023

Edredon Sensible - Montagne Explosion

#PER CHI AMA: Jazz/Avantgarde/Kraut Rock
Due anni fa presentavamo la band di Tolosa come un tossico mix di Seefeel, Ottone Pesante e Naked City. Oggi siamo qui a riproporveli con la stessa esilarante verve ma con caratteristiche più evolute: detto che squadra che vince non si cambia, l'accoppiata di due percussionisti e due fiati si dimostra tutt'altro che logora di idee e punta dritta al salto di qualità. In effetti il nuovo disco, intitolato 'Montagne Explosion', parte subito a mille all'ora con un brano, "Poulet Gondolé (Chasuble)", accelerato ritmicamente e molto vicino allo Zorn più scanzonato e divertente passando per "Une Bonne Soupe Au Lard" che, tra strampalate grida euforiche, ci espone un tema ipnotico e paranoico. Krautrock per forma e sostanza, un sound compulsivo, sull'orlo di una crisi di nervi, suonato da sax impazziti e una ritmica cara ai Tambours du Bronx (in un numero ristretto di percussionisti) quanto ai giochi percussivi di Byrne in 'Rei Momo'. Il tutto vale anche per "GQ" e "Where Is un Alcool Japonais Qui Aime Se Baigner En Restant à La Même Temperature" . Canoni sonori che si ripercuotono in tutto il disco e lo caratterizzano fortemente. Lungi però dal pensare che gli Edredon Sensible siano ripetitivi anzi, dimostrano infatti in questo secondo full length, di aver raggiunto un consolidamento stitlistico di tutto rispetto ed una fantasia compositiva sopra la media. Di certo usare i concetti compositivi che sono più identificabili con la musica elettronica pulsante ed ossessiva, tanto per fare un nome alla Miss Kittin and the Hacker, in forma sempre progressiva, psichedelica e jazz fuori dagli schemi, non è proprio da tutti, e anche il suo ascolto non è proprio per un vasto pubblico. Il quartetto francese è senza freni e viaggia sulle onde del free jazz più libero permettendosi di mandare più di una volta in orbita l'ascoltatore, come un vero e proprio progetto di musica trance, mantenendo sempre un fortissimo legame con le fondamenta del jazz più d'avanguardia ma anche quel tocco frizzante di certo acid e free rock, come se gli Us3 riprendessero una song per riproporla in chiave psichedelica, dallo sterminato catalogo del maestro Zorn. Titoli di canzoni strani per una musica complessa e carismatica, fatta per essere compresa da una piccola nicchia di veri ascoltatori e adoratori di sperimentazione intelligente, suonata da musicisti con la M maiuscola. Quando "Lo Pastour Bai Amouda" stravolge e silenzia il tutto, passando ad un canto appena sussurrato e folk, rurale e ancestrale, con sperimentazioni vocali nel ricordo delle divine scuole di Meredith Monk, Joan la Barbara e l'ancestrale mistico di Sharron Krauss, rivela un brano assai suggestivo composto in compagnia delle belle voci di Lola Calvet, Lisa Langlois, Noëllie Nioulou, Marthe Tourret, in una traccia molto diversa e inaspettata per lo stile della band, ma davvero intrigante. Come già accennato, l'efficacia percussiva della band, si apprezza alla grande in "Where Is un Alcool Japonais...", che potrebbe rientrare nel catalogo dei Banco de Gaia (stupendi peraltro i momenti in cui la musica sembra incepparsi), mentre nei brani a seguire ci si gioca la carta dell'atmosfera e dell'esotico, ampliando ulteriormente la rosa di sonorità toccate dal quartetto. "Danke Schoen Paul" è il brano più d'impatto e disturbato del lotto, con degli stop musicali interrotti da cori stile festa di capodanno e urla forsennate tra sax impazziti e ritmi trascinanti, mentre "Gros Pinçon" è una spettacolare, straziante e lunghissima marcetta progressiva, in stile no wave, coinvolgente e stralunata, che mi ricorda lo stile dissonante di 'Eine Geschichte' dei Palais Schaumburg, unito a certe atmosfere impossibili di Terry Riley, per una melodia insana, intensa e malata. Questo è un vero disco per appassionati ascoltatori, indifferenti alle etichette di ogni sorta, questa è vera avanguardia sonora. Fatevi avanti gente, qui ce né per tutti i gusti! (Bob Stoner)

(Les Productions du Vendredi - 2023)
Voto: 84

https://edredonsensible.bandcamp.com/album/montagne-explosion

giovedì 26 agosto 2021

Edredon Sensible - Vloute Panthère

#PER CHI AMA: Jazz/Avantgarde
Due sassofonisti e due percussionisti, un disco di debutto ed una copertina assurda per una musica ipnotica, poliritmica ed influenzata dalla follia di certo jazz sperimentale quanto dall'avanguardia. Non dimentichiamoci poi di un impatto folle, tra il primo disco degli Ottone Pesante ed i Naked City, meno inquietante e più naif, il tutto nel segno dell'ipnosi psichedelica di certe band trance dei 90s (vedi Seefeel) ed una certa follia liberatrice nello stile del Krautrock. Detto questo, il disco dei francesi Edredon Sensible è molto interessante: gli schemi compositivi a volte si ripetono volutamente per indurre l'ascoltatore in un volo sciamanico/tribale di moderna concezione, evoluzioni soniche con lunghi assoli di sax che si rincorrono, ritmi incalzanti e stravaganti, quasi a immaginare il sound degli X-Ray Spex, spogliato di tutto ma non della sua istericità e del nervosismo tipico del punk. Quando i nostri rallentano sembrano una versione esotica dei Morphine, senza voce né basso, virati all'allucinazione come nel favoloso lunghissimo brano "Blirprulre", dove tra una esplosione e l'altra, poliritmi ossessivi ed una ottima produzione, ritrovo il piacere e l'interesse d'ascolto che un tempo apprezzavo tanto nei fantastici dischi del trio Medeski Martin and Wood, con la stessa fantasia e profondità per la composizione e per la ricerca del suono caldo, vivo, pulsante e presente. Il jazz in 'Vloute Panthère' è sempre dietro l'angolo e fa da solida base, ma la struttura ritmica si contorce e muta in maniera funambolica, tanto che "String et Bermuda", potrebbe essere una rilettura dei concetti percussivi espressi nel capolavoro 'Flowers of Romance' dei Pil, rielaborati con il tocco folle, dissacrante e genuinamente transalpino di band come Brice et Sa Pute, Lfant, Piol, Piniol, un modo di intendere e fare musica ("Jus d'Abricote" ha un'indole spettacolare tra atmosfera cinematografica e danza rituale woodoo) non convenzionale, figlio del dio Zorn ma con uno stile proprio di una scena che conta un sacco di idee e ottime realtà musicali d'avanguardia. Un disco davvero stimolante ma forse non per tutti, semmai adatto ad orecchie ricercatrici, che amano la sperimentazione ortodossa, quella che costruisce passo dopo passo composizioni varie, inaspettate ed ispirate e non vive di sola improvvisazione, ma unisce arte, rumore, capacità tecnica e tanto amore per la musica libera da ogni convenzione. L'ascolto di questo disco è un dovere e a buon intenditore poche parole dovrebbero bastare. (Bob Stoner)

(Les Productions du Vendredi - 2021)
Voto: 78

https://edredonsensible.bandcamp.com/album/vloute-panth-re