Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Illidiance. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Illidiance. Mostra tutti i post

sabato 25 settembre 2010

Illidiance - Synthetic Breed

#PER CHI AMA: Cyber Death, The Kovenant, Fear Factory
Da più parti indicati come la migliore cyber metal band russa, gli Illidiance con questo Mcd di cinque pezzi (più un live video), confermano effettivamente le proprie eccellenti doti musicali. Formatisi appena nel 2005, e già con due full lenght alle spalle e diversi concerti di supporto ad act quali Rotting Christ, Deathstars e Grave Diggers, con “Synthetic Breed” i nostri vogliono regalarci un gustoso antipasto in attesa dell’uscita (speriamo prossima) del loro terzo cd. Musicalmente parlando possiamo collocare il quartetto di Rostov sul Don a cavallo tra le l’electro death dei The Kovenant e il cyber thrash dei Fear Factory. Si parte alla grande con “Cybergore Generation”, song di notevole spessore, in cui il combo russo mette in luce il proprio bagaglio tecnico-compositivo: un potente attacco frontale, arrembanti synth, gustose melodie, l’alternanza di clean vocals con il growling di Dimm “Xyrohn”, la indicano come la migliore traccia dell’Ep, mostrandoci fin dall’inizio di che pasta sono fatti questi russi. Si prosegue con “Infected”, song più ritmata, che mi ha ricordato le ultime cose dei nostrani Ensoph, per quelle sue atmosfere esoterico-futuristiche. La terza “Mind Hunters” conferma le buone cose sentite fino ad ora: ritmiche schizzate su basi melodiche industrial cibernetiche che ci travolgono con quei suoi catchy riffs e per le sue vibrazioni elettroniche capaci di infettare l’ascoltatore. “Razor to the Skin” esordisce molto in stile Kovenant, ma poi prosegue con la sua furia high-tech. Un plauso particolare va fatto ai due vocalist, bravissimi come impostazione vocale, altrettanto bravi nel saper alternare il cantato growl e clean. Chiude la bonus track, “Cybernesis”, trionfante marcia di chiusura per un lavoro che conferma effettivamente le qualità di una band che non conoscevo, ma che è stata in grado di conquistarmi fin dal primo ascolto. Da tenere sotto stretta osservazione! (Francesco Scarci)

(Hellcome to Dollywood Records)
Voto: 75