Ahhhh!!! Ho perso la bussola già dopo l’ascolto dei primi 2 minuti di  questo schizofrenico lavoro e già mi ritorna alla mente lo stesso  effetto disturbante che ebbe nel mio cervello l’ultima release dei  marchigiani Infernal Poetry; e qui non siamo dopo tutto cosi distanti da  quella folle proposta. La giovane band di Feltre fa  dell’imprevedibilità infatti il proprio credo: appresa alla grande la  lezione impartita dalle grandi techno death bands di sempre (Atheist,  Death e Cynic) e miscelata alla perfezione con la follia di Between the  Buried and Me e Dillinger Escape Plan, con un pizzico della ferocia dei  Cephalic Carnage, il quartetto della provincia di Belluno sciorina  qualcosa che forse in Italia non era mai stato concepito e sperimentato  prima d’ora. Eh si perché questo “Becoming the Absolute” può essere  personalmente considerato come la risposta italica alle grandi band  d’oltreoceano che fanno di furia (ascoltare le prime tre tracce), la  follia (ascoltare “Brainless” per credere, dove fa la comparsa la voce  schizoide di Paolo Fontolan ad interrompere il growling brutale di  Matteo), il tecnicismo (udibile ovunque), la melodia (rara), la  disarmonia e la bizzarria, il proprio punto di forza. I Wrath Prophecy  osano osano e poi osano ancora con soluzioni musicali estreme che  saranno in grado di annichilirvi fin dalle prime ardite note.  Fortunatamente la title track ci dà il tempo di riassettarci e  rimetterci in piedi come se un pugno sferrato da Mike Tyson ci avesse  fratturato le ossa di mandibola e mascella e ci avesse messo a tappeto,  ma non illudetevi perché la macchina da guerra imbastita da questi  quattro ragazzi è pronta a ripartire e tornare a far male. La violenta  “Into the Eyes”, ma soprattutto la mia preferita “Autabuse” tornano a  colpire con tutta l’arroganza, la genialità e l’eccentricità che  contraddistingue la proposta musicale di questo ensemble veneto.  Sorprendente ancora l’inserto jazzy della strumentale “Napalm Jazz” o  l’assolo di clarinetto in “Lucy’s Ballad” a cura di Gabriele Soppelsa,  l’incedere spagnoleggiante di “87 Octane”. Insomma “Becoming the  Absolute” è un arrembante carico di emozioni, che se fossero state  adeguatamente supportate da una produzione all’altezza, da una migliore  performance a livello vocale (forse unico neo della band) e da una  promozione degna delle migliori band americane, forse saremo qui a  parlare del nuovo fenomeno mondiale Wrath Prophecy. Per ora  accontentiamoci di segnalare che una nuova band, mostruosa sotto ogni  punto di vista (tecnico-compositivo), è nata in Italia e spero che sia  in grado presto di farsi strada. Meritano senza dubbio la vostra  attenzione, mi raccomando non perdeteli di vista, sarebbe un terribile  peccato… (Francesco Scarci) 
(Hot Steel Records) 
voto: 75
voto: 75
 
