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sabato 25 giugno 2011

Hexvessel - Dawnbearer

#PER CHI AMA: Folk, Avantgarde, Code, Virus, Beyond Dawn
Chi già possiede familiarità con il cosiddetto metal d’avanguardia, non tarderà a riconoscere il protagonista di questo insolito progetto artistico, in cui convivono folclore, rock acustico e musica rituale. Voce e mente degli Hexvessel appartengono infatti a Mathew Joseph McNerney, meglio conosciuto come Kvohst, artista poliedrico che ha già prestato i suoi servigi per band quali Code, DHG e Virus, principalmente come cantante, ma altre volte come semplice autore dei testi. Se la formazione di questo singolare talento di origini britanniche risiede principalmente nel metal, di tutt’altra matrice è il contenuto musicale di “Dawnbearer”, album che raccoglie una serie di brevi ballate dal carattere intimo, poetico ed ispirato ad una tradizione rock-psichedelica che per stessa ammissione del gruppo ritrova un’affinità stilistica con band quali Changes, Woven Hand, Espers, Midlake e Comus. Ad onor del vero, rispetto alle formazioni appena citate gli Hexvessel sembrano voler ricercare un approccio più oscuro e permeare le proprie composizioni di un’aura trascendente, coniugando il lirismo occulto delle parti vocali ad arpeggi di chitarra acustica che paiono aver trovato l’ispirazione dal diretto contatto con la foresta e i suoi segreti più nascosti. In “Dawnbearer” arde un fuoco arcano e non è solo la chitarra a creare un’atmosfera così suggestiva, perché Kvhost è qui coadiuvato da un ensamble di musicisti che accrescono la bellezza di ogni brano con l’uso di innumerevoli strumenti tradizionali quali il dulcimer, il violino, il gong, l’armonium, la cetra, il salterio, l’arpa, il mandolino, il banjo e il bandoneon. Un’elencazione che potrà sembrare tediosa ma che può far intuire quale caleidoscopio di luci ed ombre l’album riesca a tratteggiare. Non è semplice individuare un brano che emerga in maniera particolare tra i quindici che compongono l’album, ma forse un commento particolare lo merita “The Tunnel at the End of the Light” che vede Kvhost partecipe di un mistico duetto vocale con Carl-Michael Eide (aka Czral) della progressive-rock band Virus. (Roberto Alba)

(Svart Records, 2011)
Voto: 75